Ce n'è rimasto uno soltanto, in fondo a via Mazzini. L'ultimo pino della strada che in molti hanno sempre considerato la più bella della città, forse perché incorniciata dalle due file parallele di pini e platani su entrambi i lati, e magari perché è l'unica strada di Latina che ospita due importanti istituti scolastici, il Classico e il Commerciale, come si diceva una volta, proprio uno di fronte all'altro.
Via Mazzini è la strada che si può, anzi si poteva percorrere a piedi in estate godendo dell'ombra, e in inverno usufruendo del comodo riparo delle chiome sempreverdi. Adesso è stata catalogata come la strada del pericolo, una sorta di «miglio verde» per i pedoni e per le auto in sosta, e condannata a morte. Le motoseghe hanno già portato a termine buona parte dell'opera di taglio: sono venuti giù i pini, e inaspettatamente anche i platani.
Il nastro biancorosso che delimita il perimetro attorno all'unico superstite non promette niente di buono, e anzi ieri pomeriggio qualcuno stava affiggendo degli avvisi: nella giornata di lunedì Piazza Buozzi sarà interdetta al traffico. Perché mai? Anche lì, nella piazza del tribunale, sopravvivono due maestosi esemplari di pino, ma c'è da scommettere che anche il loro destino sia segnato. Giù anche loro, per restituire il sonno a un'amministrazione comunale che ha scelto come occupazione primaria quella di distruggere, anziché costruire, o difendere e proteggere. Da domani non ci saranno più pericoli in via Mazzini, ma nemmeno alberi.
Il fatto
L'ultimo pino di viale Mazzini sarà rimosso lunedì: Comune irremovibile
Latina - Previsto il taglio anche per i due esemplari superstiti in Piazza Buozzi