Martedì mattina un gruppo di operai della Sicamb salirà su un treno per Roma e raggiungerà il Ministero dell'Economia ripetendo un copione che fino a dieci anni fa era frequente.
E' stata infatti quella la modalità più utilizzata per evitare la smobilitazione industriale e ha avuto successi alterni.
Ma tra due giorni le Rsu di Sicamb ci riproveranno e sarà la quarta iniziativa in dieci giorni per aprire un tavolo concreto sul caso dell'azienda aeronautica in crisi di liquidità da quasi un anno.
I lavoratori chiedono che sia fatta chiarezza sui ritardi nella erogazione delle retribuzioni e nel versamento delle quote ai fondi e al welfare aggiuntivo.
«Certamente è risultato determinante l'intervento del Prefetto, Maria Rosa Trio, e del deputato Raffaele Trano per un primo sblocco almeno del dialogo tra le parti, anche se capiamo che quello in Prefettura è un tavolo sociale e non può essere risolutivo. - dice Davide Vitiello, componente della Rsu Sicamb per il sindacato Usb - Contiamo molto sull'appuntamento di martedì perché in quella sede potremo chiedere ai vertici dell'azienda il perché di alcuni vistosi ritardi negli investimenti che incidono sulla produzione. Confermiamo che non ci sono problemi circa le commesse e nemmeno sui finanziamenti pubblici di cui è beneficiaria la società».
Qualche passo in avanti rispetto allo stallo è stato comunque fatto.
Prima dell'incontro che si è tenuto in Prefettura, l'amministratore delegato, Giorgio Klinger, ha comunicato l'accredito della seconda tranche della retribuzione di dicembre, che era uno dei punti oggetto di vertenza.
«Risultati che non cambiano, purtroppo, di molto le cose - aggiunge Vitiello - perché sono costati, intanto, circa 30 ore di lavoro, quindi gli operai questa storia la stanno già pagando cara. Ciò che conta è la collaborazione che si è creata dentro la Rsu e che speriamo porti a delucidazioni anche martedì, quando finalmente ci sarà l'incontro col viceministro».
Il caso Sicamb è rimasto per molti mesi in una sorta di limbo nonostante alcuni incontri tra sindacati, azienda e Regione. Poi, a metà gennaio, il primo segnale che la situazione si stava aggravando: un comunicato congiunto delle segreterie confederali dei metalmeccanici chiedeva l'intervento del Ministero dell'Economia e apertura di un tavolo di crisi dove discutere della difficoltà nel reperire liquidità. Cinque giorni più tardi primo sit in sotto la sede del Ministero e la settimana seguente manifestazione di protesta in piazza della Libertà con un primo incontro della delegazioni di operai con il Prefetto; nella stessa settimana sempre in Prefettura confronto tra i rappresentanti della Rsu e l'amministratore delegato con lo sblocco di parte delle retribuzioni in ritardo. Eppure non è finita, perché, anzi, comincia tra due giorni un percorso simile a quelli visti negli anni più bui delle crisi industriali, anche se questa non lo è in senso stretto. La Sicamb, infatti, può continuare a produrre ma ha una serie di nodi da affrontare su scadenze e pagamenti.
Il fatto
Sicamb, tra due giorni si torna al Ministero dell'Economia
Latina - Martedì mattina un gruppo di operai darà vita alla quarta mobilitazione in soli dieci giorni