Un calo di otto punti percentuali rispetto a un anno fa.

E' questo il dato diffuso da "Sperlonga Cambia", movimento civico di opposizione nel paese costiero, rispetto alle percentuali di raccolta differenziata, scese al 76% all'inizio del 2020 e attestate all'84,3% a gennaio 2019, con tanto di aumento dell'indifferenziato.

«Da oltre un anno - si legge in una nota - la gestione del servizio dei rifiuti va avanti tra affidamenti d'urgenza e continue proroghe, dovute ai ritardi nell'espletamento di una gara d'appalto che ancora non ha neanche visto la luce. A completare il quadro c'è la Tari, la tariffa sui rifiuti che in tre anni è aumentata di quasi 100.000 euro, passando da 964.291,85 euro del 2017 a 1.052.707,28 euro per il 2020».

E secondo le minoranze c'è dell'altro: «La chiusura delle isole ecologiche e il passaggio al sistema porta a porta in piena stagione, senza una programmazione efficace e graduale, hanno causato gravi disagi a cittadini e commercianti, che soprattutto in estate hanno dovuto fare i conti con un servizio inefficiente e con un paese sporco e invaso da rifiuti. Tutto questo - prosegue la nota - mentre si mandavano a casa sei operai del settore ambiente addetti alla pulizia delle strade e si spendevano soldi per trasformare le isole ecologiche in zone relax. Ma non è tutto, perché oltre al danno c'è la beffa. Ogni volta che il nostro gruppo consiliare sollevava le criticità della gestione del servizio dei rifiuti, dentro e fuori dal Consiglio comunale, la risposta era sempre la stessa: si trattava di un periodo di adattamento, ma con il tempo l'impegno dei cittadini avrebbe portato a una diminuzione della tassa sui rifiuti. A distanza di anni, è accaduto esattamente il contrario. I cittadini di sono adattati, con notevoli sforzi e tra mille difficoltà, ma pagano più tasse».