Oggi alle 11 e 30 sarà inaugurato il parco di via Virgilio a Villaggio Trieste, il primo realizzato dall'amministrazione Coletta su input dell'emendamento da 20mila euro al bilancio 2018 proposto dal consigliere di Latina Massimiliano Carnevale. Una boccata d'ossigeno per un quartiere stretto tra via Ezio e i palazzi rossicci di via Virgilio, laddove la sera le finestre si chiudono una dopo l'altra già alle diciotto, dove i negozi sono sfitti da dieci anni e dove già di primo pomeriggio a frequentare l'area verde sono solo immigrati.
L'area prova il rilancio con giochi e piccoli arredi partendo dai più piccoli. Peccato però che i soldi utilizzati per il parco non sono stati ben spesi e che questa area verde a breve finirà per assomigliare in negativo a tante altre della città, mostrando i segni dell'incuria e dell'abbandono. Non ha dubbi ad affermarlo il consigliere del Gruppo Misto Salvatore Antoci, ex Lbc e con la stessa verve polemica di quando, da presidente dell'associazione quartieri connessi, si faceva promotore di iniziative a favore del decoro urbano denunciando lavori fatti male, illegalità nei cantieri, sciatteria e sperpero di fondi. Il suo obiettivo erano gli errori di «quelli di prima» e oggi, che l'amministrazione è cambiata, lui stesso registra con amarezza che la musica è la stessa. «Gli annunci in pompa magna - spiega - i manifesti affissi nelle bacheche comunali, il taglio del nastro e i bei discorsi di circostanza non serviranno a nascondere il festival della sciatteria che questa amministrazione ha apparecchiato a via Virgilio. Si parte da come sono stati fatti i lavori: nessun cartello di cantiere («nessun rispetto dei cittadini - dice - e neanche delle norme»), un'area recintata alla meno peggio con picchetti scoperti e arredi che hanno mostrato il fianco già altrove, ma che sono stati riacquistati. «Il tipo di giostrine installate sono costruite con materiale ligneo di fattura molto esile e fragile che marcirà e si romperà nel giro di pochi anni sia per l'esposizione alle intemperie sia per le azioni dei vandali - spiega Antoci - a nulla è valsa la mia raccomandazione di usare esclusivamente giostrine fatte in metallo, plastica dura, bachelite, e altri materiali indistruttibili».
Sono giostre utilizzate a Catania, Velletri e all'estero già da anni, costano un po' di più ma hanno una durata maggiore e quindi, oltre a costituire un ingente risparmio per le casse comunali, sarebbero un primo passo verso una città con infrastrutture di qualità. Invece no. Poi le panchine. «La base delle panchine è un insulso piano in calcestruzzo depotenziato gettato direttamente sul terreno senza cassaforma. Sciatteria allo stato puro. - prosegue - le panchine sono di buona fattura in ghisa e legno; ma a Latina è stato ampiamente provato che dureranno poco. Nel parco è stato installato un nuovo tombino in cemento (con malta depotenziata tipo KC1 direttamente sull'erba) e sono stati riparati in maniera assolutamente sciatta altri tombini in cemento rotti. Si continuano a installare tombini in cemento sapendo benissimo che dureranno pochissimo e poi si sfonderanno». In tal senso le raccomandazioni di Antoci sono state tante, ma sempre accolte con alzate di spalle e sguardi di sufficienza. «Anche nelle piccole cose Lbc dà l'idea di aver rifiutato di tracciare la strada del cambiamento, scegliendo la strada della sciatteria tracciata dalle precedenti amministrazioni».