Partono i lavori di scavo, recupero e restauro dell'area archeologica del Castrum dell'antica Minturnae. La lieta notizia è giunta l'altro ieri nel palazzo comunale di Minturno, in seguito alla comunicazione del Ministero per i beni e le attività culturali, che attraverso la funzionaria Giovanna Rita Bellini, ha sottolineato che è stata completata la procedura. Infatti i lavori sono stati affidati all'impresa Celsi, che, domani, inizierà la cantierazzazione dell'area prescelta. Il finanziamento è di un milione di euro, cifra già resa nota in una conferenza stampa alla quale, tempo fa, presero parte il sindaco Gerardo Stefanelli e la stessa Giovanni Rita Bellini.

Un intervento che costituisce la ripresa dei lavori di scavo, necessari per recuperare i resti dell'antica città che è ubicata nei pressi del fiume Garigliano. L'area interessata dai lavori è di pertinenza comunale ed è adiacente all'area archeologica di Minturnae. L'obiettivo è quello di ritrovare altro materiale archeologico, che andrebbe a valorizzare l'attuale comprensorio, dove già sono custodite altre testimonianze. Il progetto di avviare le operazioni di scavo, è basato anche su indagini precise svolte dalla Soprintendenza, che hanno confermato la presenza di altri reperti che, ora, in seguito a questo intervento, potranno essere portati alla luce.

Proprio nei mesi scorsi, sempre nella zona della piana del Garigliano, sono stati rinvenute altre testimonianze, a dimostrazione della "ricchezza" esistente in tutta l'area. Ora con questo intervento c'è la concreta possibilità di arricchire il già prezioso tesoro che si trova nell'area archeologica, che, in verità, avrebbe potuto disporre tanto altro materiale. Ma, come noto, tantissimi resti del passato si trovano nei musei di Napoli, Zagabria e di Filadelfia, negli Stati Uniti. Testimonianze che purtroppo non potranno più tornare nella loro sede naturale e che in un caso ci si è dovuti accontentare di calchi. Infatti nel 2005 furono sistemate nell'area sei copie, in simil resina, che rappresentavano "Marzia", "Ganimede", "Satiro", "Talia", un busto attribuito a Marco Aurelio e una statua femminile acefala. Nel museo croato si trovano circa 1200 testimonianze dell'antica Minturnae.