Solo il 4% dei beni sequestrati sul territorio di Cisterna oggi è utilizzato. E' stato pubblicati nelle scorse ore sull'Albo pretorio di Cisterna l'elenco dei beni confiscati alle attività criminali e destinate ad un uso sociale. Ad oggi nel comune dei butteri sono soltanto quattro i beni gestiti, tre dei quali attivi, a fronte di un totale di cento beni sparsi su una superficie di 144 km/q. Numeri da capogiro che dimostrano, semmai ce ne fosse bisogno, come il territorio sia permeato da anni dalle attività criminali.
Sul documento vengono elencati la struttura e il terreno concesso alla cooperativa Gabbiano, la villa di via Pitagora destinata ad un centro di ascolto direttamente collegato ai servizi sociali e l'immobile di Sant'Ilario, quest'ultimo inutilizzato per mancanza di fondi. Uno stallo che vanifica in parte gli sforzi fatti per sottrarre questo immobile. Facendo infatti una veloce ricerca sul sito dell'Anbsc (Agenzia nazionale per l'ammissione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), si scopre come il numero dei beni presenti a Cisterna è elevato quanto inutilizzato. Ad oggi ci sono 93 immobili di cui 8 abitazioni senza destinazione di uso, oltre a 57 terreni agricoli, 2 aziende, un fabbricato industriale e decine di box, garage e laboratori.