"Il ponte Mascarello rimane chiuso e ciò in vista dell'estate non può che preoccupare gli operatori del lungomare. In questa situazione i tempi per la ristrutturazione del ponte, che sarà a cura della Sogin come opera di compensazione del territorio di Latina su cui insiste la centrale nucleare, restano indefiniti". Lo afferma in una nota il portavoce comunale di Fratelli d'Italia Gianluca Di Cocco, che torna così ad accendere i riflettori sul ponte che non è stato ancora riaperto e per il quale non sono iniziati i lavori di sistemazione. Insomma, si trova in un limbo.  

"In questo contesto va precisato che l'amministrazione ha avuto l'opportunità di scegliere se eseguire lavori straordinari, oppure realizzare un ponte ex novo. L'unica e sostanziale differenza sarebbe quella sui tempi burocratici, poiché per una nuova realizzazione sarebbe necessaria l'indizione di una conferenza dei servizi con gli enti coinvolti. Nella Commissione Trasparenza del 13 febbraio scorso, dopo lo sfogo "penoso" del consigliere Di Russo sull'inutilità di tale commissione per la tematica del Mascarello, l'assessore Ranieri ha accampato date, scuse e progetti per tranquillizzare il pubblico presente, tra cui gli operatori del lungomare danneggiati dalla chiusura del ponte.
Ranieri ha affermato che ci sono stati ritardi nella stipulazione dell'accordo con la Sogin causati dal cambio dei vertici della società statale; ci domandiamo dunque perché, se i vertici aziendali sono stati cambiati a dicembre, alla data del 13 febbraio il Comune ancora non si era attivato per arrivare alla firma.  Sulla progettazione lo stesso assessore ha rassicurato che la Sogin avrebbe già incominciato a operare e che i tempi saranno brevi.
Non per smentire l'assessore per l'ennesima volta, ma è alquanto inesatta la sua dichiarazione, visto che la Sogin non potrà affidare alcuna progettazione del ponte senza aver espletato una gara, e questo non può avvenire se non dopo la firma del protocollo tra Sogin, Comune e Regione Lazio. Ciò che vogliamo sapere è quando avverrà la stipula di questo primo documento che potrà realmente dare il via libera all'intervento sul ponte Mascarello.
Anche perché, Il punto focale è nelle tempistiche di tutta questa burocrazia. Cittadini, operatori commerciali e associazioni stanno subendo un danno irreparabile e hanno bisogno ora più che mai di tempi certi.  

Facendo un calcono approssimativo, la Sogin, dopo che avrà siglato l'accordo (a questo punto chissà quando) potrà procedere all'iter di gara e la successiva aggiudicazione (3-5 mesi); in seguito l'azienda aggiudicatrice si occuperà di redigere un progetto esecutivo. Si potrà quindi provvedere alla gara per iniziare lavori di ristrutturazione (3-6 mesi) e finalmente si vedranno i primi operai sul Mascarello. Gli interventi necessiteranno di almeno 3 mesi per essere ultimati. Calcolando i tempi della pubblica amministrazione, ci vorranno circa due anni per la ristrutturazione, per essere ottimisti. Un tempo lunghissimo. Quale potrebbe essere allora la soluzione?  A detta dell'assessore Ranieri, con un importo tra i 40.000 e i 60.000 euro sarebbe possibile riutilizzare il ponte a senso unico alternato.
Allora, visti e scontati i tempi lunghissimi, perché non finanziare l'opera di manutenzione, riaprire il ponte e nel frattempo convocare quella famosa conferenza dei servizi per donare alla città, magari tra 3 anni, un ponte nuovo, funzionale alle esigenze dei cittadini e che sia anche un'attrattiva per i visitatori?  A poco servirà il contentino di riaprire il ponte ai pedoni, come prospettato in sede di commissione e proposto giustamente, vista la situazione, dai cittadini e dagli operatori esasperati e preoccupati e con uno sguardo della stagione estiva, poiché i danni all'economia sono enormi e rimarranno tali almeno per i prossimi due anni, salvo soluzioni differenti e più pratiche".