Il recente avvio dei lavori per la realizzazione del palazzetto dello sport in via Carroceto, ad Aprilia, riapre il dibattito sull'impiantistica in città. Un'impiantistica carente e non all'altezza di una città di 80 mila abitanti, che in questi decenni (per svariati motivi) non ha saputo valorizzare i tanti progetti presentati. Uno di questi porta la firma di Aleardo Nardinocchi, brillante architetto e docente universitario scomparso prematuramente alcuni anni fa, che nel 2005 pensò a una struttura di 3500 posti che non fosse un semplice palazzetto dello sport ma che contenesse dei tratti estetici tali da renderlo una vera e propria opera architettonica. Una struttura non solo in grado di ospitare manifestazioni sportive, ma anche di creare un volano per turismo e commercio. Un progetto riaggiornato e completato in questi anni dall'associazione che porta il suo nome, fondata dal padre Roberto Nardinocchi, primo architetto di Aprilia e professionista illustre della città per aver progettato sia l'attuale piazza Roma che la biblioteca comunale. Ed è proprio quest'ultimo a rilanciare questa proposta, sottolineando le enormi potenzialità che potrebbe avere per il territorio.

«Questo è il mio sogno, il progetto al quale sono maggiormente legato: vedere realizzato il palasport ideato da mio figlio 15 anni, che non rappresenta il classico edificio con copertura a botte lamellare. Il progetto infatti - spiega Nardinocchi - è molto articolato e prende le mosse dai quadri di Achille Perilli, pittore ancora vivente e docente universitario. Un piano con valenze artistiche, che a mio giudizio sarebbe molto interessante per la città e per le persone che si troverebbero a frequentare l'area sportiva. Il piano è stato aggiornato nel 2019 dell'associazione Aleardo Nardinocchi, prevedendo intorno delle aree sportive (zone fitness, campi da tennis e da calcio a 5) e un albergo che si potrebbe inserire in un piano di zona esistente».
L'architetto Nardinocchi ha infatti individuato anche la zona ideale dove potrebbe sorgere la cittadella dello sport. «Potrebbe tranquillamente essere realizzato - continua - nell'area verde a ridosso tra viale Europa e la Pontina, perché quell'area area fa parte di un piano di zona a verde sportivo degli anni ‘70. Mentre, per quanto riguarda l'investimento, esistono dei finanziamenti a tasso agevolato che possono essere sfruttati».

Per questo l'architetto lancia un invito-appello agli investitori della città, affinché la proposta possa realmente prendere corpo. «Un progetto di questo tipo sul nostro territorio manca - continua - e soprattutto darebbe una luce diversa in città. Con le dovute proporzioni, potrebbe rappresentare per Aprilia quello che il Guggenheim Museum di Frank Gehry ha rappresentato per Bilbao: un'opera che faccia da traino alla promozione della città».