Doveva rappresentare, e non soltanto simbolicamente, il momento di condivisione dei progetti e delle responsabilità tra privati e pubblica amministrazione, ma qualcosa, almeno qui da noi a Latina, sembra essere andato storto. La creatività non si sposa con la burocrazia, e i tempi che muovono i soggetti privati non sono davvero gli stessi delle pubbliche amministrazioni. E' andata così anche con l'iniziativa «Salviamo le statue» collegata ad Art Bonus, che a sua volta è una iniziativa del Mibac, ministero delle belle arti e della cultura. Le due opere di Ulderico Conti che si trovano nel giardino di Palazzo Emme, «La madre» e «La madre rurale», sono seriamente logorate, dall'incuria e dagli agenti atmosferici, ed è da tempo che gruppi di cittadini e professionisti vanno sollevando il caso della opportunità di procedere con un restauro di tutte e due le statue. Dalle buone intenzioni si è passati alla progettualità, e le due opere sono finite nel catalogo dell'Art bonus, con tanto di stima del costo economico del restauro: i privati che volessero offrirsi di sovrintendere a proprie spese al restauro, possono farlo versando il denaro necessario nel conto apposito del Mibac. A Latina, su iniziativa di Maurizio Guercio, è nato il comitato «Salviamo le statue», che dopo aver preso accordi con il Comune e con l'Assessorato alla Cultura, ha proceduto ad una raccolta di fondi da destinare al restauro delle due statue di Palazzo Emme. Un gruppo di cittadini e aziende locali hanno versato complessivamente sull'iban del Comune-Art Bonus la somma di 10.300 euro. Il Comune dal canto suo si era impegnato a versare diecimila euro, con un emendamento al bilancio di previsione proposto in Consiglio comunale. L'assessore alla Cultura Silvio Di Francia, aveva pubblicamente annunciato l'impegno dell'assessorato a contribuire con con altri cinquemila euro.
Per arrivare al raggiungimento della somma stabilita di 28.000 euro, il Comitato «Salviamo le statue» ha versato ulteriori 2.700 euro. Ma poi sono arrivate altre donazioni, e il Comitato ha versato altri 1.300 euro, suggerendo di destinarli stavolta al restauro della statua in bronzo «Dafne». Ma il Comune non ha ancora fatto niente, nemmeno provveduto a far pubblicare sul sito del Mibac gli importi delle donazioni private erogate per il progetto di restauro. Maurizio Guercio ha provato a sollecitare l'amministrazione, ma la risposta che ha avuto non è stata quella sperata. E adesso siamo in aperta polemica, perché il Comune è proprio come le due statue di Ulderico Conti: immobile.