Sono una risorsa silenziosa e indispensabile. Sono pochi e stremati tanto che il Governo sta assoldando subito i neolaureati. Gli infermieri che in queste ore sono impiegati in tutta Italia continuano a curare e a supportare gli ospedali con turni massacranti e senso del dovere di chi sa di essere un tassello fondamentale per uscire da questa crisi. Una testimonianza bella e intensa arriva da Alex Babuscio, infermiere laureato qualche mese fa nel corso di infermieristica di Latina de La Sapienza e formato al Goretti che oggi ha scelto di lavorare in prima linea di fronte a questa straniante e dura emergenza sanitaria e di combattere il Covid-19 nell'Ospedale Manzoni di Lecco. Babuscio ha scritto sui social la sua esperienza, condivisa e diffusa anche dalla professoressa Ernesta Tonini, per spiegare la situazione negli ospedali «così da trasmettere alle persone non addette ai lavori e più lontane dalla nostra realtà – scrive - cosa stiamo vivendo (nel mio caso in Lombardia) in questi giorni di pandemia dal Covid-19. Non avrei mai immaginato una situazione così, sembra tutto cosi surreale, sembra di essere in zona di guerra! Con le battaglie ininterrotte, con le scorte che iniziano a scarseggiare e con l'esercito che inizia ad avvertire la stanchezza. In questo momento di crisi e di emergenza ho deciso di esserci, di dare, nel mio piccolo, un contributo e cercare di combattere tutti insieme il Covid-19. Appena mi sono reso conto della catastrofe che si stava abbattendo sul mio Paese, dentro di me si è acceso qualcosa, una voce mi sussurrava che il mio posto sarebbe stato nella zona rossa dando il meglio di me e onorando la professione di cui mi sono innamorato».