Ci sono i numeri della Protezione civile comunale, quelli del servizio sociale, c'è l'Azienda speciale e le associazioni di volontariato. Ai tempi del web e dei telefoni, un contatto telefonico o comunque telematico, non manca. Ma è innegabile che aiutare le persone più fragili, in piena emergenza coronavirus, è difficile. L'assistenza fatta di presenza, sostegno, comunicazione e compagnia, subisce per alcune, fragili categorie, una inevitabile battuta d'arresto. A farne le spese, le persone più fragili: anziani, disabili, ma anche i minori, i tantissimi bambini e ragazzini che nella scuola trovano una finestra sul mondo, fatta di pari opportunità. Un'intera comunità di persone in stato di bisogno. Come raggiungo l'anziano solo, per portargli la spesa e le medicine? Come conservo il rapporto, faticosamente costruito, con il ragazzo del centro diurno che ha bisogno di interazione? Come allevio la solitudine che prima veniva cancellata dai centri anziani? Un compito difficile, che comunque viene svolto e su cui ha lavorato direttamente il sindaco Roberta Tintari.
Il Comune, ad esempio, ha affidato al gruppo di Protezione civile comunale un servizio di informazioni attraverso dei numeri di telefono: Sono 0773-707602, 339/8758715, 339/8758722. Servono soprattutto per fornire indicazioni su come affrontare l'emergenza, a chi rivolgersi per la spesa a domicilio, per avere i farmaci in casa, e insomma a chi chiedere sostegno nel caso di necessità. Una rete di protezione è comunque garantita anche dai Servizi sociali e dall'Azienda speciale. Ce lo assicura il direttore generale Carla Amici. «I servizi sociali prevedono una presenza in rotazione dei dipendenti negli uffici attraverso email e telefonicamente oltre all'attivazione dello smart- working. Il Front office è stato dotato della protezione in vetro a tutela degli operatori e degli utenti che potranno accedere negli uffici per questioni di urgenza prenotandosi al n. 0773-707405». Resta anche lo sportello sociale, con la presenza garantita di almeno un assistente sociale a rotazione. «E approfittiamo, col personale ausiliario, a completare le operazioni di sanificazione dei locali e delle attrezzature». Asili nido e materne sono stati sospesi, così come il centro diurno per i ragazzi con disabilità. "I nostri operatori mantengono contatti costanti con le famiglie, stiamo vedendo se con chi ha disponibilità di un computer, è possibile fare alcune attività, ma è un fatto che se non finisce questo periodo, è dura". Per fortuna continuano le attività alla casa famiglia Domus Carminia, in cui coabitano cinque persone seguite dagli operatori. "Sono stati potenziati i turni degli operatori per garantire la copertura totale". E da oggi, inizia l'attività di ascolto psicologico e di ascolto per chiunque ne abbia bisogno. Un servizio che ha messo a disposizione l'Avo, l'associazione volontari ospedalieri, visto che ha interrotto l'attività di aiuto ai pazienti del "Fiorini" per ovvie ragioni. Basterà chiamare il numero 800 300 869. Insomma, è così che la città prova a rispondere all'emergenza. A tutelare i suoi cittadini più deboli.