Col trascorrere dei giorni aumenta l'intesta e l'incidenza della task-force predisposta, su invito degli operatori sanitari, dalla Asl di Latina all'ospedale Goretti. Il "gruppo anti-Covid-19", ovvero quella che è di fatto una cabina di regia autogestita dagli operatori che è stata attivata nei giorni scorsi e che conta un infermiere coordinatore, un medico anestesista dedicato e quattro infermieri - due dei quali si occupano della raccolta dei dati e delle criticità da risolvere di volta in volta nell'area critica come la gestione dei materiali a disposizione, e altrettanti dell'accesso venoso preventivo ai pazienti - sta continuando nell'organizzazione del lavoro nei reparti Covid (gli interi secondo e quarto piano della struttura ospedaliera del Goretti) per rispondere in maniera immediata ed efficace nelle diverse esigenze quotidiane. Una regia che, come noto, è stata programmata in accordo con pneumologi, infettivologi e rianimatori per gestire al meglio il lavoro di tutti nei diversi turni operativi e per seguire una strategia dei casi trattati di volta in volta. Strategia che, materialmente, consiste nell'effettuare una ventilazione non invasiva, con i caschi (CPAP, ndr), ed evitare di intubare subito i pazienti. Per la respirazione, infatti, molti pazienti sono passati dal casco alla mascherina e questo vuol dire che sono migliorati. Così come altri sono passati dalla mascherina a respirare in area ambiente perché non hanno più bisogno dell'ausilio dell'ossigeno. «La strada è ancora lunga - spiegano gli infermieri della cabina di regia della task-force - visto che il numero degli specialisti delle aree critiche, a cominciare da quelli esperti di terapia intensiva, è ancora ridotto rispetto alle necessità. Nel frattempo proseguiamo nella formazione dei colleghi più giovani che stiamo ulteriormente intensificando perché dobbiamo essere più veloci del Covid che, di certo, non aspetta i nostri comodi. Stiamo comunque facendo un briefing al giorno».