«Il crollo del Turismo significa l'impoverimento di una vasta filiera che va dai B&B alle case vacanza, dai ristoranti stellati agli hotel. Quest'anno sono 7,4 miliardi le perdite stimate e 31,4 milioni i turisti "persi" a causa del coronavirus, tradotto: 120 miliardi di euro in meno nelle tasche delle piccole e medie imprese italiane».
Lo sostiene il consigliere nazionale dell'Associazione Comuni d'Italia, Lubiana Restaini, che aderisce alla proposta dell'Asstri (Associazione delle strutture extra alberghiere) di promuovere e rafforzare la cultura del fare turismo sviluppando una chiave di lettura che coniuga lo sviluppo del territorio alla migliore tradizione Italiana, quella dell'impresa turistico ricettiva in senso lato e dell'ospitalità familiare e collettiva.
«In piena armonia con quella che ritengo sia un'opportunità concreta di riprendere in mano il nostro futuro, anche in vista del rilancio di un settore strategico, quale quello del Turismo locale e della micro-impresa familiare -spiega la Restaini - aderisco alla proposta dell'Asstri che in questi giorni sta facendo rilevare che nel settore extra alberghiero nazionale vivono e operano 183.000 famiglie, offrendo 2,8 milioni di posti letto e garantendo un fatturato di 13 miliardi al settore ed alle economie "reali" dei territori italiani.