Le sue mascherine sono finite in alcune case famiglia di Latina e provincia. E poi le indossano 30 medici di Trento, una ragazza di Sassari, una famiglia di Novara dove madre e figlia sono positive, 40 dipendenti dell'Icot che sono in amministrazione. La firma è quella di Claudia Varrone, 51 anni da compiere a maggio, nata a Milano ma residente a Latina. Il suo laboratorio è chiuso ma lei lavora da casa e produce mascherine dallo stile inconfondibile, in lino oppure cotone. «Sono state le mie clienti a un certo punto che mi hanno scritto per dirmi di inventarmi qualcosa, avendo la capacità e i tessuti.
Non è il mio lavoro, mi occupo di complementi tessili di arredamento, a quel punto ho iniziato a fare le mascherine e le ho regalate a chi ne ha bisogno». Anche al Comune di Latina le sue mascherine sono arrivate per le fasce più deboli. Ogni settimana l'azienda di Claudia, la "Mentelocale", rifornisce 30 mascherine artigianali al servizio Welfare. «Preciso sempre che le mie mascherine non sono quelle certificate e non le sostituiscono ma possono essere utilizzate ad esempio per andare a fare la spesa, possono essere indossate per portare il cane a spasso». Come ha ribadito anche sulla pagina Facebook della sua azienda, non sono considerabili dispositivo medico e di protezione individuale e non sono quelle certificate ma sono comunque un dispositivo utile e che serve.
Sono state moltissime le richieste che sono arrivate in questi giorni.
C'è chi sceglie di acquistare le mascherine ad un prezzo molto basso e paga, come nel caso dei medici trentini, che hanno deciso di fare diversi ordini. Tutto è iniziato da una dottoressa che lavora in ospedale a Trento, le hanno fatto i complimenti per lo «stile» della sua mascherina e alla fine anche gli altri colleghi le hanno volute a ogni costo e hanno chiamato Claudia. Non sono le mascherine utilizzate ovviamente dai medici che sono in prima linea, sono le altre destinate ad esempio a psichiatri o altri professionisti. Le scelte sono state diverse: chi ha voluto disegni floreali, chi a tinta unita con dei pois bianchi. «Utilizzo prodotti made in Italy - ricorda Clauda - le ho regalate ad una ragazza sulla sedia a rotelle e le ho detto: questo è un regalo di compleanno anche se non so quando lo festeggi, in Piemonte invece ho spedito dieci mascherine ad una famiglia che non poteva muoversi di casa». Stesso discorso per diverse strutture di assistenza per le fasce deboli della provincia di Latina o per una casa per anziani dove le infermiere non potevano uscire di casa». Quando si tratta di regali e donazioni la regola è quella della sobrietà, nel caso dei trenta medici di Trento, che sembra un gioco di parole, la fantasia di rallegrare queste giornate difficili era a forma di una mascherina e a volte anche una decorazione floreale può fare la differenza regalando un sorriso.
La storia
Un sorriso a forma di mascherina: le creazioni di Claudia Varrone
Latina - L'iniziativa della pontina d'adozione fa il giro d'Italia: «Le clienti mi hanno chiesto di farle e ho iniziato»