Tra i primi effetti della miope visione amministrativa che ha caratterizzato la giunta del sindaco Damiano Coletta sin dalle prime scelte di governo della città, si è registrato il naufragio della Protezione Civile comunale che già versava in condizioni di semi abbandono dopo il tentativo, datato, di creare un apparato capace di assicurare rapidità d'azione in caso di bisogno. Ne abbiamo avuto una testimonianza con le ultime calamità naturali, ovvero dopo le ondate di maltempo che hanno funestato il capoluogo: a darsi da fare per aiutare i cittadini a liberare le strade e le case dagli alberi crollati, c'erano solo i volontari delle associazioni di protezione civile esterne al Comune. Ma la vulnerabilità dell'apparato comunale è emersa in maniera evidente solo ora, con l'emergenza Coronavirus.

Finora i nostri amministratori non si erano resi conto di cosa comportasse la loro scellerata scelta di non dotarsi di un apparato efficiente per la gestione delle emergenze. Perché finora, come nei casi di maltempo, l'attivazione del Centro operativo comunale era poca cosa rispetto al lavoro che le città ben attrezzate sono in grado di svolgere. La prova di ciò che sosteniamo, è arrivata giusto ieri, quando sull'albo pretorio del Comune è comparsa la deliberazione, del giorno prima, con la quale la Giunta ha disposto la costituzione di un progetto trasversale per la strutturazione del Centro operativo comunale di Protezione Civile. Alleluia.

L'atto di indirizzo è stato necessario perché, dopo avere formato la squadra di volontari che sta lavorando in questi giorni, soprattutto nella gestione del dormitorio per l'emergenza freddo, il Comune ha bisogno del personale necessario per il lavoro di coordinamento. E lo dovrà individuare pescando da altri uffici dell'ente locale.

L'assenza di un apparato efficiente è stata ovviata dal lavoro di volontari che, facendo capo ad associazione e enti esterni al Comune, si sono messe subito al lavoro all'inizio dell'emergenza Covid-19, soprattutto per organizzare raccolte di generi alimentari per i poveri. Tant'è vero che è stato il comitato provinciale della Croce Rossa Italiana a sopperire l'assenza di un centro comunale fisicamente pronto per affrontare un'emergenza. E pensare che nella sede di Corso Matteotti del Centro operativo comunale, di spazio ce ne sarebbe a volontà.