Sono state tutte cerimonie isolate e silenziose, come è giusto che sia vista l'emergenza Coronavirus. Ma i sindaci dei Comuni pontini, accompagnati da membri di giunta, singoli rappresentanti dell'Anpi e la Polizia Locale, non potevano mancare alle cerimonie per la Festa della Liberazione, celebrate nel pieno rispetto delle regole anti assembramento.

Latina ha celebrato la Festa nel Parco Falcone Borsellino, dove il sindaco Damiano Coletta e l'amministrazione hanno deposto una corona di fiori al Monumento ai Caduti. "Oggi stiamo vivendo una esperienza durissima per la nostra comunità e per il nostro Paese - ha dichiarato - L'emergenza del Coronavirus sta mettendo a dura prova il nostro equilibrio sanitario, sociale ed economico e, mai come oggi, questa ricorrenza assume un senso ed un significato così profondo. Quel 25 aprile di settantacinque anni fa fu un giorno di liberazione: la liberazione dalla guerra, da un'occupazione odiosa del nostro paese, la liberazione dalle persecuzioni razziali e dalla dittatura nazifascista, la liberazione dalla privazione delle libertà fondamentali. Il 25 aprile del 1945 fu l'inizio di una nuova storia da cui nacque la nostra meravigliosa Costituzione e poi la Repubblica Italiana. Una repubblica libera e democratica. Il 25 aprile dovrebbe essere un giorno di festa perché nel ricordare quel giorno ricordiamo il sacrificio di donne e uomini della società civile, che hanno combattuto per la riconquista di un diritto inalienabile: la Libertà. Parliamo di una generazione di donne e uomini che, quando tutto sembrava perduto, quando la realtà sembrava suggerire di pensare al proprio interesse egoistico, ha deciso di non voltare la testa e, come ha scritto Giorgio Bocca, "ha preso il destino nelle proprie mani". Oggi non abbiamo lo spirito per festeggiare. Siamo troppo provati dal dolore e dalle preoccupazioni per il presente e per il futuro del nostro Paese. Ma non possiamo e non dobbiamo perdere la fiducia e la speranza proprio perché altre volte nella nostra storia abbiamo saputo rialzare la testa. 

Cerimonia sobria per il 25 aprile anche a Terracina Dove si sono svolte due manifestazioni una a Piazza Garibaldi Dove sorge il monumento dei caduti e l'altra a borgo Hermada. In entrambi i casi è stata depositata una corona di fiori dai volontari della protezione civile, alla presenza delle autorità civili e militari e del sindaco Roberta Tintari, tutti rigorosamente a distanza e con la mascherina. Breve cerimonia anche a Minturno, alla presenza del sindaco Gerardo Stefanelli. mentre a Sezze il sindaco Di Raimo depone una corona di fiori davanti alla statua che ricorda Luigi Di Rosa, ucciso al termine di un comizio politico nel maggio 1976. I sindaci di San Felice Circeo (Giuseppe Schiboni) e Roccasecca dei Volsci (Barbara Petroni) hanno deposto corone d'alloro davanti ai monumenti. 

Sabaudia ricorda l'anniversario della Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazi-fascista e omaggia simbolicamente i caduti di tutte le guerre. Questa mattina il sindaco Gervasi, accompagnata dal comandante della Polizia Locale Miraglia, ha deposto un cuscino d'alloro al monumento dei caduti sito nel Parco Medaglie d'Oro e un mazzo di fiori ai monumenti di Borgo Vodice e Borgo San Donato.

Una celebrazione in solitaria organizzata nel pieno rispetto delle disposizioni governative e delle circolari della Prefettura, ma che ha assunto ugualmente tutto il carico emotivo della ricorrenza: un inno alla libertà di ogni essere umano e al tempo stesso un omaggio a quanti hanno lottato, sacrificando la propria vita, per la Patria, la libertà e la democrazia, principi cardine su cui si fonda lo Stato italiano. Con l'occasione un pensiero è stato rivolto a tutti i defunti di questa pandemia, che proprio a causa dell'emergenza in atto non hanno potuto beneficiare del calore e dell'ultimo saluto dei propri cari.

Il sindaco Gervasi: "La memoria storica resta la migliore guida all'azione per ogni essere umano. Ricordare gli errori del passato non serve solo a non ripeterli ma anche a progettare il futuro con uno sguardo diverso e più consapevole. Oggi vogliamo ricordare quanti hanno combattuto per la libertà e la democrazia, tutti coloro che si sono sacrificati in nome della bandiera italiana. Ma il mio pensiero va anche agli uomini e alle donne che hanno avuto la forza di ribellarsi, spesso pagando con la propria vita, ai soprusi, alle ingiustizie, alle coercizioni fisiche e psicologiche, convinti di quanto sia imprescindibile il diritto di essere liberi di scegliere; il mio pensiero va a tutti coloro che hanno saputo resistere. Ed in questo momento particolare della nostra storia, non posso non pensare a coloro che oggi stanno operando la loro resistenza contro il virus che ci sta attanagliando: i malati, i loro cari, i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari, i volontari, i trasportatori, i commercianti e tutti coloro impegnati in prima linea, in un modo o nell'altro, per far fronte ad un'emergenza socio-sanitaria di dimensioni planetarie, che sta mostrando la vulnerabilità dell'essere umano così come la sua grande determinazione".

Anche a Pontinia il sindaco Carlo Medici ha omaggiato i Caduti.