Il blocco improvviso delle attività sportive rischia di costituire la base per un disastro economico che potrebbe veder scomparire tante realtà sportive che hanno dato linfa al terzo settore e all'associazionismo giovanile. Per questo motivo diciotto associazioni sportive dilettantistiche del capoluogo, per voce dell'avvocato Daniele Marini, hanno scritto al sindaco, ad assessore e dirigente del settore della valorizzazione dello sport Di Francia e Galardo e al prefetto Trio. Un grido di allarme con 18 firme in calce: Tennis Club Latina, Polisportiva Agora FC, Latina BAseball, Rugby club Latina, Podgora calcio 1950, Pro Cisterna Latina Scalo Sermoneta, Montello calcio Tres Tabernae, Polisportiva Parrocchiale Borgo Grappa, Virtus Faiti, San Michele calcio, Piave, Borgo Santa Maria Real Latina, Atletico Bainsizza, R11, Sabotino, Nuovo Latina ISonzo, SS. Pietro e Paolo e Atletico Latina. Il nodo è quello, irrisolto ormai da un decennio, dei bandi pubblici per l'occupazione e la gestione degli impianti sportivi del capoluogo, 26 strutture tra campi di calcio e palazzetti assegnati in proroga sin dalla gestione Di Giorgi e senza che neanche il sindaco Coletta sia riuscito, ad oggi, a invertire la rotta. Ora con il nuovo dirigente assunto per la valorizzazione del Patrimonio Diego Vicaro l'ente ha avviato di recente la fase istruttoria per la stesura dei bandi che dovrebbe completarsi entro il 2021. Ma è proprio sul fronte dei bandi pubblici che le associazioni hanno qualcosa da dire. «Chiediamo al sindaco di Latina e a tutte le istituzioni e le parti politiche della città di prendere in considerazione l'idea di sospendere l'iter amministrativo connesso alla pubblicazione del bando per la concessione degli impianti sportivi comunali e di prediligere la sottoscrizione, da eseguirsi entro poche settimane, di nuovi contratti di concessione della durata di almeno sei anni con gli attuali operatori e concessionari, oppure di prorogare, ma sempre per la durata minima di 6 anni, gli attuali contratti di concessione o locazione, peraltro scaduti da diversi anni». Per i presidenti dei club questa sarebbe una risposta e una soluzione concreta che permetterebbe di contrastare questa delicata fase economica e permetterebbe il recupero di risorse ad oggi non disponibili.