La Fase 2 annunciata ieri dal premier Giuseppe Conte segna la conferma di quel che si era già capito: il Governo viaggia col freno a mano tirato e così facendo mette a rischio l'intero tessuto produttivo del Paese. Dal 4 maggio riprenderanno alcune attività in particolare quelle industriali e manifatturiere, insomma quelle ancora ferme. Ma non ci si potrà spostare liberamente, servirà ancora l'autocertificazione e rispetto a oggi si potrà solamente andare a trovare i parenti. Per il resto sono permessi spostamenti all'interno della propria regione solo per motivi di salute o lavoro. E non si capisce davvero a cosa serva, se c'è divieto di andare in altre regioni, il mancato via libera agli spostamenti delle persone all'interno delle stesse, senza dover giustificare ogni movimento.
Un Paese ostaggio di una politica miope. L'intera fase 2 procederà al rallentatore. Dopo il 4 maggio, lo step successivo arriverà solo il 18, quando finalmente dovrebbe essere dato il via libera per la riapertura dei negozi. Il condizionale è d'obbligo: riapriranno se la curva del contagio sarà sotto controllo, ha detto Conte. Insomma, se la curva riprende a crescere, si tornerà al lockdown, ossia al punto di partenza, come in un infinito gioco dell'oca. Non si sa se nella pletora di 45 fantomatiche "task force" e 600 presunti esperti, qualcuno abbia fatto notare che bar, ristoranti, pizzerie, barbieri eccetera, sono parte integrante del tessuto economico del Paese.
Per convivere col Covid 19 l'unica arma che abbiamo, ha detto il premier, è il distanziamento sociale. Poca fiducia sembra avere il Governo nelle capacità del sistema sanitario italiano di poter affrontare il virus senza gli affanni dell'emergenza. Ma stare tutti blindati in casa, sottoposti all'arma della paura invece che a quella del croaggio e della speranza, non è il modo migliore per far riprendere un Paese ormai in ginocchio. Dovrebbe essere compito di chi governa fornirci gli strumenti e i modi per poter convivere col virus, ma soprattutto sopravvivere alla crisi economica in atto. Qui invece sembra di essere al cospetto di un possibile colpo di grazia, inferto da un governo inadeguato che usa la paura per tenersi a galla.
Esattamente quello di cui il Paese non ha bisogno in un momento difficile come questo.