Chiede al sindaco Coletta un piano di riapertura di tutti i pubblici esercizi della città, con modalità e tempi certi, condiviso con gli operatori del settore e che permetta il rilascio veloce di concessioni per l'utilizzo di maggiori spazi esterni, la sola modalità attraverso la quale garantire il distanziamento sociale. Il commercialista Massimo Zangheri è in qualche modo la voce dei gestori delle attività della zona dei pub, oltre che il professionista che segue da vicino molte imprese commerciali della provincia di Latina e, preoccupato per la deriva imposta dall'emergenza coronavirus, sta cercando da qualche settimana di farsi parte attiva nell'offrire suggerimenti per la migliore gestione di alcuni comparti chiave per l'economia del capoluogo.

"Sono certo farebbe piacere ai cittadini e anche al sindaco che la nostra città fosse portata ad esempio per le iniziative intraprese per rispondere agli effetti disastrosi del covid 19 - scrive Zangheri in una nota trasmessa all'amministrazione comunale di Latina - Il settore della ristorazione è certamente tra quelli più penalizzati, e per farlo ripartire non basteranno intraprendenza, tenacia e spirito di inventiva: sarà necessario sostenere dei costi per adeguare i punti vendita alle nuove regole di salvaguardia sanitaria, regole che impongono anche una drastica riduzione del numero degli avventori rispetto al passato". Su questa premessa Zangheri lancia un appello al sindaco Coletta affinché conceda ai gestori di locali di ristorazione la possibilità di posizionare tavoli e sedie all'esterno delle strutture autorizzate, ovviamente nel rispetto delle attività confinanti e degli accessi alle residenze private. La richiesta è accompagnata da un progetto con una planimetria esplicativa realizzata prendendo ad esempio la zona dei pub, che illustra caso per caso le aree da occupare in aggiunta a quelle già autorizzate.

"Visto che i tempi di chiusura imposti dall'emergenza covid 19 hanno privato molti imprenditori dell'unica fonte di reddito - aggiunge Zangheri - è indispensabile che l'amministrazione trovi il modo per annullare per tutto il 2020 e per tutte le categorie danneggiate dalla sospensione obbligatoria dell'attività, tutte le imposte locali, dalla Tosap alla Tari, fino all'imposta di soggiorno".


Non sarà facile, e Zangheri lo sa, perché l'amministrazione a cui si rivolge ha appena approvato, in piena crisi di emergenza, un bilancio di esercizio che prevede le stesse entrate correnti di natura tributaria degli scorsi anni.