Il sindaco di San Felice Circeo, Giuseppe Schiboni, ha deposto questa mattina una corona davanti al monumento realizzato a Borgo Montenero per ricordare Cesare Cascarini, Francesco Benvenuti, Bernardo Savelli, Giuseppe Gallo e Vittorio Vagnozzi. Cinque sanfeliciani fucilati dai nazisti per rappresaglia il 4 maggio del ‘44.

Don Giuseppe Capitanio, parroco dell'epoca a Montenero, nel suo diario ricorda di essersi svegliato alle 5 e 40 di quel 4 maggio: i "prigionieri" dovevano essere confessati, perché – annotava don Giuseppe - «dovevano essere immediatamente fucilati per essere stati trovati senza permesso tedesco».

In realtà nei giorni precedenti c'era stata una discussione tra un soldato nazista, accusato di aver infastidito una donna, e uno sfollato che aveva fatto accettazione del lavoro obbligatorio presso il comando militare tedesco di Borgo Montenero. Quella lite finì a colpi di pistola, morì il tedesco, e l'onta doveva essere lavata col sangue. A Borgo Montenero quel mattino don Giuseppe vide arrivare 25 persone.

Don Giuseppe tentò di evitare il massacro, ma ottenne solo uno "sconto". Il plotone decise di fucilare cinque persone, e liberare gli altri. Questa mattina a Montenero, a causa delle limitazioni imposte per fronteggiare il coronavirus, era presente solamente il sindaco che, con la benedizione di padre Bruno, ha deposto la corona per commemorare i concittadini vittime dell'eccidio nazista.