Scegliere le aree in cui realizzare l'impianto di compost e la discarica di servizio oppure sarà la Regione Lazio a farlo, scavalcando di fatto i territori. Il presidente della Provincia di Latina Carlo Medici è consapevole del rischio e per questo ha convocato per lunedì 11 una video conferenza dei sindaci della provincia pontina. Obiettivo: raggiungere un'intesa per segnalare in quali aree realizzare gli impianti. Altrimenti, è il sottotesto, sarà la Regione a decidere. E a quel punto può accadere di tutto.

La verità è che al momento non esiste un'intesa e dunque il rischio che la riunione di lunedì sia un buco nell'acqua è concreto. Il tempo a disposizione, poi, non è più molto. E' dallo scorso febbraio che la Regione ha chiesto alla Provincia di Latina di individuare le aree per gli impianti, ma fino a ora l'unica intesa raggiunta dai sindaci pontini è quella sulla creazione di un consorzio tra comuni che dovrebbe gestire gli impianti. Dove realizzarli, però, è ancora un mistero.

Intanto arriva in queste ore una nota del Partito democratico che si stringe attorno a Carlo Medici e invita tutti a fare uno sforzo per trovare una soluzione. Claudio Moscardelli, Enrico Forte, Salvatore La Penna, Nicoletta Zuliani e Alessandro Cozzolino firmano questa nota. "Il Pd ritiene necessario fare delle scelte in tema di rifiuti e in particolare occorre , sulla base del piano regionale, rendere completa la dotazione di ciascun Ato in termini di impianti e di siti. È necessario scegliere un sito di stoccaggio della frazione secca dei rifiuti non più riciclabili dopo il trattamento presso gli impianti Tmb (Trattamento Meccanico Biologioco). In sostanza i rifiuti che si producono a casa , eliminati la parte che viene differenziata e l'umido, vengono conferiti agli impianti Tmb che separano ulteriormente il rifiuto e producono combustibile per termovalorizzatori. La parte secca che residua non è più riciclabile e deve essere stoccata. Occorre dunque individuare un sito in zona industriale e il PD sostiene e apprezza l'azione del Presidente Carlo Medici. Successivamente alla conferenza di servizi di inizio febbraio in Regione, il Presidente ha riunito più volte l'assemblea dei Sindaci per affrontare il tema ed adottare una soluzione condivisa. Si tratta di un sito assolutamente privo di ricadute in termini di emissioni o di inquinamento. Il PD è per fare scelte senza demandarle alla Regione che altrimenti sarebbe costretta a fare. Il Presidente della Provincia si è attivato in queste assemblee con i Sindaci anche per organizzare un Consorzio Pubblico di Comuni per realizzare e per gestire un impianto moderno con tecnologia anaerobica per trattare l'umido . Si tratta di impianti di ultima generazioni privi di emissioni e in grado di assicurare un trattamento dell'umido senza causare problemi al territorio. Ci sono ipotesi e candidature possibili e questo è elemento positivo di apprezzamento. La chiusura del ciclo dei rifiuti con questa impiantistica sarebbe completo per la Provincia di Latina. Occorre che ciascun Ato (ambito territoriale ) sia dotato dell'impiantistica necessaria senza appoggiarsi agli altri ambiti così come ha fatto e continua a fare Roma.
In questo contesto il PD ribadisce un punto fondamentale:
Si conferma l'esclusione dal ciclo dei rifiuti della discarica di Borgo Montello che è chiusa e che deve rimanere chiusa. Unica attività possibile e necessaria deve essere la bonifica. La conferenza dei servizi in Regione per la richiesta di Ecoambiente di riapertura della discarica convocata ai primi di febbraio era già stata preceduta da altra seduta in dicembre in cui la Regione aveva già espresso un indirizzo negativo. Il Pd vigilerà perché non ci siano colpi di mano in danno del territorio con tentativi di riapertura anche temporanea. Uno dei motivi per tentare di "riaprire" Borgo Montello è quello di utilizzarlo per sito di stoccaggio degli inerti. A gennaio il PD ha incontrato il Vicepresidente Leodori e l'assessore Valeriani per chiarire la posizione su Borgo Montello. Alla conferenza dei servizi posticipata dal 22 gennaio ai primi di febbraio, Provincia di Latina , Comune di Latina e ASL di Latina hanno espresso parere fortemente negativo per ogni intervento diverso dalla Bonifica per Borgo Montello.
La Asl, in particolare, ha evidenziato che non si è conclusa la bonifica ed il capping dell'invaso S0, che sembra essere l'elemento alla base dei fenomeni di inquinamento. Necessaria, ai fini di un controllo sanitario ed ambientale efficace, la verifica delle distanza del sito dagli insediamenti abitati. Anche per l'amministrazione provinciale non ci sono condizioni per l'ampliamento, articolando in un preciso elaborato le motivazioni al diniego: insufficienti le condizioni per autorizzare volumetrie anche esaminando i procedimenti di Aia e Via, per i quali sia gli enti territoriali, sia Arpa Lazio hanno espresso pareri condizionati alla bonifica.
Prima della conferenza dei servizi ci furono molte prese di posizione contro l'utilizzo di Borgo Montello. Il Pd è favorevole all'individuazione anche nel Comune di Latina in area industriale per il sito in questione . Il Comune di Latina ha un'estensione enorme , ha tra le percentuali più basse di raccolta differenziata della Provincia e non può sottrarsi dall'indicare una soluzione. Ci sono aree e siti nel Comune di Latina ricadenti nell'ambito del Consorzio Industriale che possono essere immediatamente destinati allo scopo, determinando così anche la salvaguardia dell'esclusione di Borgo Montello dal tema rifiuti . Se vogliamo essere credibili nel sostenere la non utilizzabilità di Borgo Montello tutti debbono farsi carico di una scelta. Latina in testa ma anche gli altri Comuni, di ogni colore politico , civici , PD, centrodestra. Diversamente, l'indisponibilità a scegliere un'area per il sito di stoccaggio per poi protestare contro un provvedimento regionale di utilizzo di Borgo Montello sarebbe pura demagogia.

Ci attendiamo che all'assemblea dei Sindaci dell'11 maggio si adotti una decisione" .