Della creazione di un polo museale della preistoria a San Felice Circeo se ne parla dal lontano 1956, quando l’idea fu promossa nel corso di un convegno dal professor Carlo Alberto Blanc, il paleontologo che nel 1939 recuperò il cranio di uomo di Neanderthal da grotta Guattari. Un reperto unico nel suo genere, che ha contribuito a rendere famoso il Circeo in tutto il mondo, essendo citato in qualunque manuale di Storia. Nonostante siano passati circa 60 anni, ad oggi di quel museo non c’è alcuna traccia. È vero che nel frattempo è stata istituita la mostra permanente nei locali della Torre dei Templari (era il 1978 e l’idea fu del professor Marcello Zei), ma un polo museale, magari non limitato alla sola preistoria, potrebbe offrire una serie di opportunità in più; lavorative, scientifiche e turistiche che siano. Così il presidente della “Fondazione Zei”, Roberto Zei, figlio dello scomparso professor Zei, è tornato alla carica e nei giorni scorsi, alla luce del progetto di recupero dell’ex cava del 1988 che proponeva un recupero ambientale del sito danneggiato irrimediabilmente dalle attività estrattive, ha ribadito nuovamente l’importanza della creazione di un museo, che, «pur essendo stato inserito nelle intenzioni pre-elettorali di alcuni esponenti politici», ancora non è stato realizzato. Anzi, rimarca anche il fatto che dal 2012 il Comune di San Felice Circeo «ha cessato il suo modesto contributo alla “Fondazione Zei”».Il problema di fondo, però, è che il progetto di realizzazione di un museo nell'ex cava di Mezzomonte rischia di essere l'ennesima iniziativa irrealizzabile di cui si è parlato per anni, senza però fare i conti con la realtà dei fatti. Quel luogo, infatti, necessita della messa in sicurezza a causa del rischio di crolli della parete rocciosa. Da un punto di vista economico, l'investimento di cui si parla, secondo quanto confermato dal Comune di San Felice Circeo, ammonta a circa un milione di euro. Cifra che l'ente locale non può mettere a disposizione in prima persona, ma che potrebbe essere ottenuta magari grazie a finanziamenti regionali o europei. Altrettanto vero, però, è che la creazione di un polo museale a San Felice Circeo è sempre più necessaria, anche alla luce dei recenti ritrovamenti non solo d'età preistorica, ma anche d'età classica e moderna, tra cui il cannone settecentesco ripescato dalle acque antistanti il promontorio.Â