Ora i giudici del tribunale amministrativo di Latina sono chiamati a decidere nel merito del ricorso promosso dalla cooperativa “Circeo 1°” contro il Comune di San Felice, volto a ottenere l’annullamento della direttiva con cui la giunta comunale dava mandato ai dirigenti dell’ente di avviare il procedimento di annullamento d’ufficio di una concessione demaniale marittima rilasciata nel 2014. La vicenda giudiziaria ormai tiene banco da quasi un anno, visto che risale al 5 febbraio 2015 la contestata direttiva adottata dalla giunta del sindaco Gianni Petrucci. Oggetto della contesa, come accennato, è una concessione demaniale marittima, la numero 212, rilasciata nel luglio di due anni fa. Secondo le risultanze del Comune e del responsabile del procedimento, quell’atto sarebbe caratterizzato da una serie di problemi, tra cui il fatto che –così nella relazione del rup –sarebbe servito a ottenere di fatto una sanatoria per un’occupazione abusiva di demanio. In particolare, il tecnico dell’ente parla di «carenze essenziali nell’istruttoria» e di un contrasto con quella che era stata la direttiva dell’organo politico. Di avviso chiaramente differente è stata sin dall’inizio la cooperativa “Circeo 1°”, che ha quindi deciso di impugnare al Tar la direttiva di giunta chiedendone innanzitutto la sospensiva. Sul caso, dopo un iniziale rigetto del Tar, si è pronunciato nel dicembre dello scorso anno il Consiglio di Stato, che con un’ordinanza ha invece “congelato” il procedimento fino alla sua definizione. Per i giudici amministrativi, infatti, «il complessivo contegno del Comune – così nel provvedimento – sembra caratterizzato dai lamentati profili di contraddittorietà». Si evidenzia, ad esempio, che lo stesso giorno in cui gli organi comunali d’indirizzo avevano impartito direttive finalizzate a verificare la legittimità dei titoli rilasciati in favore della cooperativa, gli uffici del medesimo Comune avevano rilasciato alla “Circeo 1°” la concessione demaniale oggetto ora del contenzioso. Inoltre, i giudici amministrativi hanno sottolineato anche come le esigenze dell’appellante potessero essere soddisfatte mediante la sollecita fissazione del ricorso nel merito in primo grado. Cosa che effettivamente è stata fatta, visto che il Comune di San Felice Circeo e la cooperativa “Circeo 1°” torneranno a darsi battaglia nelle aule di giustizia del tribunale amministrativo agli inizi di marzo, quando i giudici del Tar definiranno nel merito (in primo grado) questo procedimento pendente ormai da circa un anno.