L'amministrazione comunale di San Felice si è detta pronta a intervenire sulla grana dei livelli baronali, un diritto vantato dalla famiglia Aguet-Blanc e che deriva direttamente da quando, sulla fine del XIX secolo, il Circeo divenne feudo di James Aguet. Nei giorni scorsi l'associazione Lapis, tramite il presidente Vincenzo Bianchi, aveva richiesto all'amministrazione comunale un incontro per discutere di questa problematica che riguarda circa 3mila lotti, quasi tutti ormai edificati. In sostanza, la grana è che la nuda proprietà del terreno risulta appunto essere degli eredi del barone e, in caso di compravendita, è necessario estinguere la servitù. Il balzello è in genere piuttosto oneroso e arriva talvolta al 30% del valore commerciale dell'immobile. Visto che in questa situazione ci sono diversi abitanti di San Felice Circeo, è stato richiesto dall'associazione Lapis, ma prima ancora da tanti cittadini e per anni, di trovare una soluzione. Domenica il sindaco Gianni Petrucci ha annunciato che a breve la giunta delibererà nel merito. «Quello che è certo - si legge nella nota - è che l'ultimo ruolo emesso dalla famiglia Aguet per i livelli baronali risale agli anni '50 del secolo scorso e che solo nel 2013, a distanza di molti anni dal decesso del barone Aguet, gli eredi hanno effettuato la trascrizione a loro favore. E' stato sentito il legale del Comune e informalmente è stato consultato un docente universitario. Entrambi hanno ribadito la possibilità per i cittadini di liberare il bene da qualsivoglia onere attivando le più opportune iniziative giudiziarie. Nei prossimi giorni, la giunta delibererà nel merito al fine di difendere la proprietà comunale, invitando i cittadini a seguire la stessa strada».Â