Il centro storico di San Felice Circeo non sarà riaperto al traffico. Parla chiaro la nota di risposta all'esposto degli operatori del borgo antico inviata ieri dall'amministrazione comunale. «Francamente singolare e irricevibile appare la richiesta di riapertura al traffico (e quindi alla sosta) del centro storico. Oltre che in contrasto con le scelte compiute dalle più note località turistiche, sarebbe singolare che i commercianti volessero far rimuovere le concessioni di suolo pubblico di negozi, ristoranti e bar per sostituirle con stalli per la sosta di auto». Inoltre, nella nota firmata dal delegato al centro storico Franco Domenichelli si puntualizza che in un precedente incontro tra alcuni commercianti e l'amministrazione comunale in persona del vicesindaco Eugenio Saputo era stato ribadito che la rimozione dei ponteggi e la sospensione dei lavori di pavimentazione sarebbero avvenute a metà di giugno. Per quel che riguarda le soste, l'amministrazione comunale puntualizza che sono in corso degli interventi per cercare di risolvere il problema. «Proprio in questi giorni – si legge – stiamo individuando aree di parcheggio, mentre, come noto ai partecipanti della riunione, ci si è già attivati per garantire un trasporto pubblico ancor più efficiente tramite la disponibilità già acquisita di alcuni esercenti. Per quanto attiene alle manifestazioni, premesso che non si comprende il titolo che consente agli estensori del documento di definire di gusto dubbio le serate a Vigna la Corte o i concerti di Servillo o Sparagna in piazza, l'amministrazione ha, già dagli scorsi anni, utilizzato location alternative e di grande suggestione come Villa dei Quattro Venti e il piazzale del porto. In conclusione, vogliamo ribadire l'impegno di quest'amministrazione proprio sul centro storico, che si sta trasformando in questi anni in un vero salotto, apprezzato dai moltissimi turisti che ormai lo frequentano abitualmente e con piacere grazie anche agli eventi culturali che lo animano. Un lavoro da proseguire anche in un rapporto collaborativo con gli operatori economici, augurandoci che la metà circa dei firmatari del documento, che purtroppo aprono i loro esercizi solo nel periodo estivo, vogliano animarlo anche in momenti economicamente meno redditizi».