Correva l’anno 1994, Roberto Baggio tradiva l’Italia del pallone dagli undici metri di Pasadena e a San Felice Circeo, le notti stellate della Stiva venivano illuminate a giorno dalla musica della “Stress Band”: Roberto Botta alla batteria, Daniele De Salvo alla chitarra, ma soprattutto lui, Sergio Cammariere, voce e tastiera. Quelli a seguire sarebbero stati i tempi del primo album, “Dalla pace del mare lontano”, con la regia di Roberto Kunstler, paroliere e non solo. Gli anni in cui nasceva, di fatto, la storia di un cantautore italiano, di origini calabresi, peraltro mai tradite, proveniente da Crotone e pronto a prendersi la scena e a conquistare gli animi con la sua sensibilità.
«Ho conservato tutto, articoli, interviste. E’ un qualcosa che porto dentro il mio cuore. Il Circeo, la Stiva, l’amico Giangi Superti, hanno segnato di fatto la mia vita artistica», dice oggi Cammariere che abbiamo avvicinato in vista di un nuovo attesissimo live nella terra della Maga.
Il 25 agosto Sergio Cammariere tornerà sul luogo del delitto: sensazioni?
Bellissime, sono emozionato e non potrebbe essere altrimenti. La location, quella del porto, credo sia ideale per un concerto che mi riporterà indietro nel tempo. Ci saranno tutti i miei compagni di viaggio, anche Fabrizio Bosso. Sono passati venticinque anni, ma è come se fosse ieri.
Un concerto che precederà di due mesi l’uscita del nuovo album?
Sì, diverso dagli altri, perchè nato all’Auditorium, in vere e proprie dirette fatte con il resto del gruppo. Nulla di prestabilito, siamo andati quasi a braccio. Un album che conterrà nove canzoni inedite.
Torniamo al Circeo, al concerto del 25 agosto ma anche ad una storia che riaffiora prepotentemente...
I momenti della Stiva sono indimenticabili. Ricordo che avevo composto la mia prima colonna sonora per il film ‘Quando eravamo repressi’ di Pino Quartullo e stavo lavorando per quella di ‘Teste Rasate’, un film di Claudio Fragasso. Ricordo che in quelle serate alla ‘Stiva’, la gente impazziva per la nostra musica, era nato un feeling incredibile. Ecco, questo feeling mi piacerebbe ritrovarlo anche il 25 agosto. Sono un artista che vive, anche e soprattutto, di sentimenti. Per me sono di vitale importanza.
Logico attendersi un bagno di folla e i nostalgici delle notti alla Stiva...Vorrei riabbracciare i vecchi amici e regalare loro una serata indimenticabile. Il Circeo è uno dei posti che occupa da sempre la mia vita. Tante volte sono stato lì, in gran segreto, per pensare, lavorare, trovare modo e tempo per ricaricare le batterie. E se ho scelto il Circeo, un motivo ci sarà.
Quanto è diverso il Cammariere di oggi da quello di ieri?
Non lo so, ma una cosa è certa: ho la stessa passione di sempre. Sento di aver sposato la musica e sento di aver fatto la cosa giusta.

(da Latina Oggi del 25 luglio 2016)