Nel 2015 sembrava cosa certa: nell’ex asilo “coniugi Capponi-Palombi” di San Felice Circeo avrebbe dovuto essere realizzato un centro per l’orientamento e la prevenzione dei disturbi alimentari in età adolescenziale. Questo almeno stando a quanto contenuto nella relazione al bilancio del novembre 2014. Ma da allora non è stato fatto sostanzialmente nulla e la situazione in poco più di un anno e mezzo è cambiata radicalmente. Il commissario regionale dell’Ipab Ss. Annunziata ha deliberato l’intesa allo scioglimento della fondazione “Alzaia” – che gestiva i beni immobili – per una serie di criticità. I beni sono dunque tornati nella disponibilità dell’istituto, che ha effettuato i primi interventi di manutenzione a seguito di una diffida del Comune di San Felice Circeo. Ma a questo punto è legittimo porsi un quesito: quale sarà il futuro dell’ex asilo “coniugi Capponi-Palombi”, situato proprio sotto il belvedere del centro storico?
Lo stato di manutenzione è infatti critico. Lo si evince chiaramente anche nelle recenti determinazioni con cui, dopo la diffida dell’ente locale, si è provveduto ad affidare i lavori dal valore di 4mila euro circa. Si parla di un «pluriennale stato di degrado e pericolosità» che si protrae «da almeno 15 anni». Eppure nell’atto di stipula della convenzione con la Fondazione “Alzaia” si specificava che ciò sarebbe servito ad attuare «una proficua politica socio-sanitaria e culturale complessiva», con l’inserimento di nuove attività e con la promozione e la valorizzazione del patrimonio. Cosa che nel caso di San Felice Circeo non è decisamente avvenuto, visto che il Comune ha poi dovuto diffidare l’Ipab per problemi legati al distaccamento dell’intonaco su una scalinata, per il degrado del giardino, la scarsa manutenzione degli alberi, nonché la pericolosità della colonna che sorregge il cancello nei pressi del belvedere. Adesso, però, l’immobile è tornato nella disponibilità dell’Ipab, visto che, tra le altre cose, il commissario ha deliberato l’intesa - si diceva - allo scioglimento della fondazione “Alzaia”. Tanti i problemi riscontrati, tra cui - in particolare - il mancato conseguimento della personalità giuridica della fondazione e le criticità di bilancio. Nel 2013, ad esempio, si era registrata una perdita di 85mila euro; mentre nel 2014 un avanzo di 163mila euro raggiunto solo col contributo dell’Ipab, visto che altrimenti si sarebbe arrivati a ben -181.145 euro. Una situazione, insomma, ritenuta poco vantaggiosa.
In questa situazione resta da capire cosa ne sarà effettivamente dell’ex asilo “coniugi Capponi-Palombi”, per il quale, tra l’altro, era stato ottenuto anche un finanziamento per l’efficientamento energetico dalla Regione. Anche perché più passa il tempo maggiori saranno i costi dei lavori da effettuare sull’edificio, già in condizioni manutentive tutt’altro che buone. Col rischio, insomma, che diventi sempre più complesso intervenire nel recupero e nella valorizzazione di quest’immobile.