Si fingono ricchi arabi di passaggio bisognosi di informazioni e invece sono dei truffatori in cerca di vittime. Si tratta l’ennesimo tentativo di spillare soldi a qualche malcapitato consumato in un esercizio commerciale del centro di Cisterna. L’episodio risale al tardo pomeriggio di lunedì quando due persone non del luogo con chiari lineamenti araba ben vestiti e con aria distinta sono entrati presso la pasticceria “Che crema” di via Quasimodo (nella foto), alle spalle di palazzo Caetani. Una volta nel locale hanno fatto chiaramente capire alla proprietaria di non parlare la lingua italiana e con un inglese molto scolastico hanno acquistato due cornetti, pagati regolarmente.

Qui però è scattato il tentativo di truffa: appena la giovane dietro il bancone ha aperto la cassa per dare il resto ai due stranieri loro hanno chiesto di vedere monete con la scusa di capire i tagli ed il valore. Un’idea davvero maldestra dove la proprietaria non è caduta nel tranello, chiudendo velocemente il registratore di cassa e cercando di congedarli con una scusa. Ma i due non hanno voluto demordere, provando a mettere in atto il piano b. L’ingresso dei due falsi sceicchi all’interno del negozio ha attirato su di loro lo sguardo curioso dei clienti presenti, diventando inconsapevolmente possibili vittime dei due truffatori. Mentre uno distraeva un cliente l’altro ha provato a sfilargli il portafoglio salvo poi essere sorpreso.

La proprietaria a quel punto ha intimato i due di allontanarsi, dicendogli che avrebbe chiamato la Polizia. Improvvisamente dopo aver sostenuto di non parlare la lingua italiana i due hanno ben capito quanto detto dalla giovane, dandosi a gambe levate in un istante.

«Mi hanno fatto credere di non parlare l'italiano – racconta Martina, figlia del proprietario della pasticceria - con questa scusa mi hanno chiesto in un inglese maccheronico due cornetti con la crema, che hanno pagato. Subito dopo – ricorda la giovane sul gruppo Facebook “Basta furti a Cisterna”- mi hanno fatto la strana richiesta di poter vedere i tagli delle banconote perché non le conoscevano bene. Gli ho fatto capire di non poter aprire il registratore di cassa. Gli ho chiesto di allontanarsi altrimenti avrei chiamato la polizia, guarda caso hanno capito benissimo in italiano e se ne sono andati. Questi individui che con poche mosse possono riuscire a confondere e rubare facilmente». Due mesi fa una truffa, questa volta attraverso assegni falsi e finti finanziamenti una coppia di campani avevano acquistato materiale hi-tech in alcuni negozi del centro prima di essere arrestati dai carabinieri.