E'uscito definitivamente di scena da una vicenda che lo ha toccato nel profondo e negli affetti. La sua ex compagna, una donna di Latina, lo aveva denunciato per maltrattamenti in famiglia e lesioni davanti ai figli minori della coppia. Il quadro processuale era diventato ancora più complesso e grave con l'ultima contestazione: violenza sessuale.

Da quest'ultimo capo di imputazione ieri il giudice Mario La Rosa ha deciso che un indiano di 40 anni, K.R., queste le sue iniziali, residente a Latina, non dovrà essere processato. E' stato prosciolto in sede di udienza preliminare, al termine di una odissea iniziata nel marzo del 2018, dopo una assoluzione incassata dal giudice Simona Sergio per i reati di maltrattamenti e lesioni e dopo che la parte offesa neanche si era presentata per confermare le accuse che si sono completamente sfaldate. Ieri nel corso dell'udienza filtro, il pm ha chiesto il processo mentre il legale del cittadino straniero, l'avvocato Francesco Vasaturo ha chiesto il non doversi procedere; una prospettazione - sulla scorta anche di una corposa memoria difensiva che è stata accolta dal magistrato, alla luce delle incongruenze nel racconto della parte offesa, dell'inattendibilità e di altre anomalie, a partire dalla perdita della patria potestà per un figlio che aveva avuto in un'altra relazione. Il cittadino indiano, in Italia con regolare permesso di soggiorno e che lavorava come operaio specializzato in una concessionaria di auto, era stato arrestato il 9 marzo del 2018, quando la donna aveva chiamato i carabinieri.

Per l'uomo era scattato il carcere e a seguire il Riesame gli aveva concesso gli arresti domiciliari: nel corso dell'inchiesta, sono emerse moltissime zone d'ombra e diverse lacune che hanno messo in risalto elementi che hanno portato il giudice a considerare l'uomo estraneo ai fatti. L'ultima accusa era quella di violenza sessuale e in aula è emersa l'inattendibillità della parte offesa. «La colpevolezza dell'imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi per libera scelta si è sempre volontariamente sottratto all'esame da parte dell'imputato e del suo difensore», aveva scritto il giudice Simona Sergio nelle motivazioni dell'assoluzione per i maltrattamenti e le lesioni.

Ci sono altre incongruenze molto pesanti riscontrate, tra cui una: la parte offesa, nonostante abbia denunciato di essere stata vittima di violenza dal suo ex, quando è andata a farsi refertare al Pronto Soccorso non lo ha detto e ha omesso di dichiarare di aver subito atti sessuali contro la sua volontà. Oltre al proscioglimento che si aggiunge all'assoluzione di pochi mesi fa - sempre nell'ambito della stessa denuncia presentata dall'ex compagna - per l'uomo l'aspetto più importante è rappresentato dalla possibilità di poter riabbracciare i due figli che gli erano stati tolti e che sono in una casa famiglia. Non è escluso che la difesa possa presentare anche una richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione.