La pizza Margherita compie 131 anni, ma in questo 2020 c'è poco da festeggiare. A dirlo è la Coldiretti, che in una recente indagine rileva come le vendite della "regina" siano state letteralmente dimezzate durante il lockdown e anche nella prima fase di riapertura. Il risultato? Ben 63mila pizzerie e circa 200mila addetti sono a rischio.

La storia della pizza Margherita
Le origini del piatto più famoso di Napoli (e d'Italia) nel mondo risalgono al 1889, quando il capo dei servizi di tavola della Real Casa Camillo Galli convocava al palazzo di Capodimonte il cuoco Raffaele Esposito, della pizzeria Brandi, perché preparasse per Sua Maestà la Regina Margherita le sue famose pizze. Ed è proprio così che è nata la più famosa delle pizze napoletane, condita con pomodoro, mozzarella di latte vaccino, basilico fresco, sale ed olio. Da allora il fatturato della pizza nel mondo ha superato i 100 miliardi di euro secondo l'analisi della Coldiretti. Nel periodo pre-Covid 19 solo in Italia si sfornavano circa 8 milioni di pizze ottenute grazie all'utilizzo di 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro.

Il lockdown e la crisi della pizza
La chiusura forzata dei locali ha avuto un impatto devastante sia sulle imprese che sull'occupazione, oltre che sull'intero sistema agroalimentare. Durante il lockdown gli italiani non hanno comunque voluto rinunciare alla margherita provando a farla in casa con il raddoppio delle vendite di preparati per pizze (+101%) nei supermercati secondo l'analisi della Coldiretti su dati Iri.

Con le prime riaperture in molti sono invece ricorsi prima alla consegna a domicilio e poi all'asporto pur di non farsi mancare il piatto simbolo del Made in Italy, anche se la ripartenza per i locali resta comunque difficile a causa di una diffusa diffidenza da parte di chi ha ancora paura, della chiusura di molti uffici con lo smart working e dell'assenza totale dei turisti stranieri, da sempre tra i piu' accaniti consumatori di pizza. Basti pensare che gli americani ne sono i maggiori consumatori con 13 chili a testa mentre gli italiani guidano la classifica in Europa con 7,6 chili all'anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci che, con 3,3 chili di pizza pro capite annui, chiudono la classifica, conclude la Coldiretti.