Gli unici che si salvano sono il fosso dello Schiavo e quello di Tor Caldara, entrambi ad Anzio; per il resto ogni canale porta al mare acqua inquinata e, oltre a generare danni all'ecosistema fluviale e marino, dà vita a divieti di balneazione più o meno estesi.  Tutto questo accade a sud di Roma, dal confine con la Capitale a quello con Latina: da Villaggio Tognazzi a Nettuno, passando per Torvajanica, Marina di Ardea, Tor San Lorenzo, Lido dei Pini, Lavinio e Anzio sono diversi i fossi che inquinano il "Mare Nostrum", andando così a rendere non idonei ai bagni diversi tratti del litorale. Una situazione che è piuttosto grave ad Ardea, città interessata dal maggior numero di foci dei fossi, ma anche a Nettuno, dove la foce del Loricina crea non pochi problemi proprio al centro della città. Condizioni migliori, invece, a Pomezia e soprattutto ad Anzio, unica località che ha ottenuto la Bandiera Blu e la Bandiera Verde nell'area metropolitana di Roma.

Dal Rio Torto al Fosso della Caffarella, passando per il Rio Grande, il fosso della Moletta, il canale Biffi e il fosso del Diavolo: ogni foce presente ad Ardea presenta criticità. Addirittura, nella zona compresa tra il Rio Torto e il Canale Biffi ampi tratti del litorale distanti anche diverse centinaia di metri dagli sbocchi al mare non sono balneabili: una situazione delicatissima, che negli ultimi anni - stando ai report consultabili sul sito dell'Arpa Lazio - si è anche aggravata. Chiaramente, questo non significa che tutto il litorale rutulo sia interdetto alla balneazione: diversi tratti, però, sono caratterizzati dall'inquinamento che proprio i fossi portano al mare. E la città, chiaramente, ne paga un prezzo altissimo.
Nettuno "bandiera rossa"
Non bastava il Poligono militare a rendere non balneabili (per ovvi motivi militari, ndr) i nove chilometri più belli e incontaminati del litorale laziale: le bandiere rosse dei divieti di balneazione sventolano anche su un'ampia porzione di mare proprio al centro di Nettuno. A causa dell'inquinamento causato dal fiume Loricina, infatti, dal porto turistico fino ai confini con Cretarossa vige il divieto di balneazione. Tutto questo resterà così fin quando non sarà realizzata la condotta sotterranea che "sposterà" al largo la foce de «‘o Fiumitto». Sembrerebbe che manchi poco tempo.