Un tatuatore di Pontinia ha ricevuto un'ordinanza di chiusura e sospensione dell'attività: il sindaco, infatti, ha emesso il provvedimento dopo la segnalazione dei carabinieri del Nas di Latina che avrebbero riscontrato come il titolare esercitasse la professione in uno studio privo delle prescritte attrezzature, dei requisiti strutturali esenza aver inoltre presentato la Scia e richiesto il nulla osta igienico-sanitario. Tutto questo, infatti, ha fatto nascere la contravvenzione a una precisa normativa della Regione Lazio che disciplina questo tipo di attività.

Stando alle prime stime, il valore dell'attività di tatuaggi chiusa ammonta a circa 120.000 euro.

Questa, però, non è la sola attività che i carabinieri del Nas di Latina hanno messo a punto nel periodo di emergenza epidemiologica da Covid-19, durante cui i militari sono stati impegnati in servizi ispettivi mirati a verificare il rispetto delle misure urgenti emanate dal governo per contrastare la diffusione del nuovo Coronavirus.

Oltre a due controlli a Frosinone e a Ceccano, le verifiche del Nas sono arrivate anche a Latina: in un supermercato del capoluogo pontino è stato messo a punto un blitz congiunto con il personale del Sian e dello Spesal della Asl: i carabinieri hanno segnalato all'autorità preposta il conduttore dell'attività commerciale, in quanto non avrebbe mantenuto i luoghi di lavoro del personale dipendente conformi ai requisiti di igiene e sicurezza. Tra l'altro, durante le varie fasi ispettive sono state impartite prescrizioni correttive per alcune irregolarità igienico-sanitarie dei locali di vendita e di deposito alimenti del supermercato. Al responsabile, stando a quanto appreso nelle scorse ore, saranno irrogate sanzioni amministrative per una cifra pari a 4.000 euro.