Il fascicolo aperto è per omicidio volontario. E' questo il reato contestato dalla Procura di Latina e dal pubblico ministero Simona Gentile nei confronti del medico di 40 anni che lavora in una struttura privata di Aprilia, accusato di aver iniettato una dose al padre morente al Santa Maria Goretti dove l'uomo - un paziente di 80 anni - era ricoverato a causa di una grave patologia che si era manifestata con una certa aggressività a partire dallo scorso dicembre.  

E' una storia dai risvolti molto dolorosi per tutti.  La donna aveva chiesto ai medici di poter vedere il padre a cui restavano poche ore di vita perchè era gravemente malato con un quadro clinico compromesso da diverso tempo, quando alla fine è successo l'impensabile secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti. Sarà necessario attendere l'esito della perizia medico legale e un ulteriore approfondimento di natura tossicologica per avere un quadro della situazione ancora più chiaro e netto; sulla scorta degli elementi che sono stati acquisiti a partire dalle cartelle cliniche del paziente ad alcune testimonianze, la donna è stata indagata a piede libero.

Tra i risvolti che stanno valutando gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Giuseppe Pontecorvo, anche altre circostanze ritenute fondamentali nelle pieghe dell'inchiesta, a partire dalle dichiarazioni di una infermiera del Santa Maria Goretti di Latina che era in servizio quando è avvenuto il decesso e che è stata presa a sommarie informazioni e ha riferito di aver visto la donna mentre praticava una iniezione.

Il decesso dell'uomo che risale a venerdì, è avvenuto poco dopo ed è per questo motivo che nel reparto quando hanno capito la gravità della situazione e c'è stato molto trambusto e tanta tensione, hanno chiamato la polizia.
Il gesto di pietà della donna è avvenuto dopo che le era stato comunicato che al padre restavano poche ore di vita: secondo l'accusa ha iniettato una dose di un antidolorifico per assicurare al genitore una morte dolce e serena, senza ulteriori sofferenze.