Non mancano le reazioni dopo l'intervento del commissario dell'Ordine degli avvocati Giacomo Mignano, a seguito del caso che era stato registrato nei giorni scorsi davanti agli uffici delle esecuzioni. In una nota diffusa da Vittorio Simeone dalla Cgil funzione pubblica di Latina e Frosinone che ha per oggetto l'apertura al pubblico del Tribunale, viene ribadito che le norme che sono in vigore impongono l'obbligo di distanziamento sociale negli uffici pubblici e che il presidente del Tribunale di Latina ha impartito precise disposizioni.
«La normativa inoltre dispone - è riportato nella nota -che in questo periodo dell'anno vadano garantite le sole attività indifferibili e che la forma ordinaria di lavoro sia quella agile. Il sindacato considerata la ripresa dei termini processuali dal 12 maggio, ha concordato con l'amministrazione, l'avvocatura, responsabilmente, una riapertura del Tribunale graduale con le dovute garanzie circa l'installazione di barriere parafiato che per quanto ci risulta non sono state ancora installate nell'ufficio esecuzione.
La riapertura del Tribunale - continua ancora la nota - ha prodotto un accavallamento con gli appuntamenti già programmati dalle cancellerie e che vanno smaltiti. Riteniamo ingenerosa la dura presa di posizione dell'Ordine degli Avvocati nei riguardi dei lavoratori della cancelleria esecuzioni: al momento della contestazione la cancelleria stava ricevendo senza alcuna barriera cinque avvocati alla volta e cioè per essere chiari, un avvocato per ciascun dipendente in servizio».
Nella nota inviata alla presidenza del Tribunale, il sindacato manifesta la disponibilità «come dimostrato più volte - scrive - ad un dialogo franco e reciprocamente rispettoso e sin d'ora sollecitiamo l'apertura di un tavolo che veda una revisione degli orari di apertura anche ampliando l'offerta dell'utenza ma su una cosa siamo inflessibili e cioè sul reciproco rispetto dei ruoli e sulla dignità dei lavoratori pubblici».