L'auto è parcheggiata in Spagna. Ferma. Niente da fare. Guai ad usarla. Tutta colpa di un carteggio che ancora non arriva dall'Italia e in particolare da Latina. La disavventura che vede come protagonista una donna di origine spagnola che ha il compagno qui nel capoluogo a Borgo Grappa, certifica a volte quando sia complicato riuscire a risolvere una questione che sembra all'apparenza banale. A volte ci possono volere anche dei mesi.
La storia affonda le radici a prima del Covid 19. Da una parte c'è un pensionato di Latina di 68 anni, dall'altra la compagna, una catalana di 61 anni che lavora come impiegata al Comune di Barcellona. E' un amore a distanza fatto di incontri e anche di una convivenza. I due trascorrono una breve vacanza in Italia nella zona di Savona e decidono di rientrare a Latina dove l'uomo ha la residenza per stare insieme. E' fine febbraio quando rientrano, le ferie della donna sono sufficienti per pensare di lasciare l'Italia a fine marzo ma il Covid insieme ad una disavventura bloccano tutto.
E' il 28 marzo, in pieno lockdown, quando l'uomo mentre è in auto sulla Litoranea viene fermato ad un posto di blocco: rientra dalla spesa ma non può guidare la vettura che è immatricolata in Spagna, lui non lo sa viene fermato e paga 600 euro compreso il deposito giudiziario. Soltanto il proprietario può mettersi al volante di un'auto con targa straniera che circola in Italia, è la legge e un incidente di percorso che complica il piano di rientro della compagna
«Sì ho sbagliato», ammette, il libretto e gli altri documenti finiscono sotto sequestro, la donna però quando a maggio ha necessità di rientrare in Spagna per tornare al lavoro e l'auto le serve, resta arenata. La vettura può essere imbarcata ma non può circolare fino a quando dall'Italia non arriverà il fatidico libretto. E' l'undici maggio quando la 59enne lascia l'Italia, a distanza di quasi due mesi i documenti ancora non arrivano e si ritrova prigioniera della burocrazia italiana. Da Latina devono essere inviati i documenti che erano stati sequestrati ma a quanto pare non finiranno subito in Spagna, il primo passaggio sarà quello all'Ambasciata a Roma che in un secondo momento li manderà a Barcellona. La donna ha sottolineato scrivendo alla Motorizzazione che rischia di perdere il posto di lavoro perchè ha soltanto un'auto a disposizione, l'unica che non può guidare. E' chiaro che il Covid ha rallentato nei mesi scorsi tutto il sistema e ha provocato diversi disagi anche negli uffici. Nei giorni scorsi la donna tramite un legale ha scritto alla Motorizzazione, così come l'uomo ha scritto alla Prefettura. Non resta che attendere