In alcuni momenti durante le tre ore di interrogatorio si è anche commossa. Era legittimo. E' stata interrogata ieri dal pubblico ministero Simona Gentile, la dottoressa accusata di aver praticato una iniezione al padre, un malato terminale che era ricoverato al Santa Maria Goretti di Latina. La donna, difesa dagli avvocati Angelo Palmieri e Giuseppe Di Domenico, è accusata di omicidio volontario aggravato dal vincolo parentale, è indagata a piede libero ed è comparsa per un interrogatorio davanti al magistrato titolare del fascicolo
Ieri ha ricostruito i fatti durante una deposizione a quanto pare molto lucida e coerente, senza sbavature dove in alcuni casi ha ceduto anche ad una certa emotività. Sull'esito dell'interrogatorio viene mantenuto uno stretto riserbo, la donna ha spiegato di essere un medico e che è stata al capezzale del padre che stava morendo, ha negato le accuse e ha detto che il suo comportamento è stato da medico e da figlia. Non si conoscono particolari dell'interrogatorio che è stato molto lungo.