A distanza di circa una mese dalla precendente segnalazione relativa al degrado delle aree archeologiche del territorio, il Comitato civico della Comunità di Ardea torna a puntare il dito rispetto all'incuria che regna soprattutto nei siti del Castrum Inui, di Monte della Noce e del Casalinaccio, con il concreto rischio che un incendio possa danneggiare i beni storico-archeologici e creare problemi per la pubblica incolumità.
Proprio per questo motivo, dal Comitato hanno inviato delle comunicazioni alla Procura della Repubblica di Velletri, alla Soprintendenza per i Beni culturali, ai carabinieri, al sindaco di Ardea e ad altre istituzioni locali proprio per rendere noto il rischio incendi che queste zone, caratterizzate dalla presenza di erba alta, stanno vivendo in questi giorni di caldo decisamente torrido.
«Se questo straordinario patrimonio archeologico di Ardea fosse effettivamente valorizzato come prevedono la legge e il buon senso rendendolo accessibile ai cittadini e ai turisti - scrivono dal Comitato -, si potrebbe dare un importante contributo alla risoluzione di gravi problemi locali come il lavoro e lo sviluppo sociale del nostro territorio nel contesto dell'Area metropolitana di Roma».
Infine, ecco l'appello: «Chiediamo come cittadini un intervento nell'interesse generale per l'attuazione della specifica normativa statale e regionale che prevede la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico anche per evitare che tanto denaro pubblico sia stato speso inutilmente».