Otto anni di carcere. È la condanna che il collegio penale del tribunale di Latina ha disposto per un quarantacinquenne processato per aver maltrattato e costretto a subire atti e violenza sessuale la figlia minorenne. L'incubo per la bambina è cominciato nel 2017 quando aveva appena 12 anni. La madre aveva deciso di abbandonare il marito e lei facendo ritorno nel paese di origine. A quel punto Il padre ha iniziato a sfogare la propria frustrazione sulla figlia. La costringeva a sostituire di fatto in tutto la moglie: doveva svolgere i lavori in casa, E doveva anche subire rimproveri e offese. Col passare del tempo la situazione è degenerata. La piccola veniva costantemente picchiata sia con calci che.con oggetti di varia natura, dalle padelle alle scarpe. Poi un giorno il padre la aggredì sessualmente spogliandola e costringendola a subire atti sessuali e un tentato stupro.
Dopo due anni in questo incubo la piccola ha però trovato il coraggio di chiedere di chiedere aiuto. A quel punto nel 2019 venne trasferita in una comunità protetta. Durante un intenso incidente probatorio la bambina ha raccontato quei due anni di violenze. Ieri, difeso dall'avvocato Coronella, il quarantacinquenne è comparso in aula dove il pubblico ministero, la dottoressa Taglione, ha chiesto per lui una pena a 10 anni di reclusione. Il collegio, al termine della camera di consiglio, ha ridotto la richiesta della pubblica accusa a otto anni. L'avvocato ha annunciato ricorso in Appello