A Ponza c'è il pienone come ogni estate. Traghetti e aliscafi, alberghi, appartamenti, tutto sold out. E le regole anti Covid-19, per la gran parte dei turisti, rimangono sulla terraferma, a dare uno sguardo a quando succede durante il giorno e soprattutto la notte, sulla più grande delle isole pontine.
Le mascherine, se girate per le strade, le usano in pochissimi. Al massimo le trovate sotto il mento. Nei bar le portano solo i camerieri mentre gli avventori, soprattutto se giovani, non ne mostrano nemmeno l'ombra. Non parliamo poi degli assembramenti: locali strapieni, le strette strade invase da tavolini e turisti. Un metro di distanza è praticamente impossibile qualunque cosa si faccia.
Su traghetti e aliscafi c'è il tutto esaurito ma almeno qui le mascherine le indossano tutti. Il discorso cambia non appena si approda sull'isola. Qui le regole anti Covid sembrano non far presa, il timore del virus non sembra esistere tra chi arriva per trascorrere le proprie vacanze. . Sarà anche perché l'unico caso registrato finora riguarda un lavoratore bengalese, caso subito isolato e circoscritto.
I comportamenti a rischio, comunque, sono più insistiti che altrove e non può essere diversamente per un luogo votato al divertimento e alla vacanza. La Amministrazione comunale e forze dell'ordine fanno quanto possono. Ma potete immaginare quanti siano gli uomini a disposizione rispetto alla mole di turisti che si riversano ogni estate sull'isola.
Gli operatori commerciali dell'isola spiegano: "Facciamo il possibile per chiedere ai clienti il rispetto delle regole alle persone. Tanto che nei negozi si entra solo dopo igienizzazione delle mani e indossando la mascherina". Il problema è all'esterno dove le regole scompaiono.