Non ha riconfermato le accuse. Se l'obiettivo dell'incidente probatorio era quello di cristallizzare una prova da portare al dibattimento, l'esame di una bambina che doveva riferire dei fatti relativi ad una violenza sessuale o meglio a degli atti di libidine, dove è imputato il padre, l'esame non ha aggiunto nulla al castello accusatorio. Anzi a quanto pare ha tolto. La vicenda ruota attorno ad un episodio denunciato dalla madre della piccola che si era separata dal marito. La donna lo scorso ottobre aveva depositato una denuncia in Procura e aveva sostenuto che la figlia che all'epoca aveva otto anni, mentre era a casa con il padre, un imprenditore di 45 anni della provincia di Latina, aveva assistito ad un festino a luci rosse.

Era stata una accusa gravissima e pesante quella rivolta dalla donna nei confronti del suo ex e che come aveva sostenuto le era stata riferita dalla figlia. Secondo il difensore dell'imputato si era trattato invece di una ritorsione nel corso di una separazione molto burrascosa tra marito e moglie che è ancora in corso e la causa è da ricercare nella mancata accettazione della donna della fine del matrimonio.
Ieri nel corso dell'esame che si è svolto davanti al giudice Giorgia Castriota, questi particolari non sono emersi. La piccola che ha deposto per oltre un'ora in forma protetta assistita dalla psicologa Alessia Micoli ha risposto alle domande del pubblico ministero Daria Monsurrò e del giudice Giorgia Castriota.