La scelta di diffidare Ipogeo dal chiedere il canone per le sepolture fatta sull'onda emotiva del pressing delle associazioni potrebbe costare cara al Comune di Latina. La società che gestisce il cimitero chiede, infatti, due milioni di euro di risarcimento per i danni subiti dall'avviso pubblicato il 25 marzo scorso.

Questa storia può diventare la cartina di tornasole per molti aspetti legati al rapporto, non semplice, tra Comune e Ipogeo Latina, ma anche della reale volontà delle associazioni di stare dalla parte dei cittadini e contro la srl. Codacons, Centro per i diritti del consumatore e Federconsumatori potranno (se lo vorranno) costituirsi nel giudizio avviato da Ipogeo davanti al Tribunale di Latina attraverso un ricorso col quale, oltre ai danni, si chiede l'annullamento, appunto, dell'avviso di marzo. Che cosa conteneva quell'atto? Espressamente chiedeva a Ipogeo srl di sospendere «l'invio delle richieste di versamento del canone di concessione d'uso per le sepolture, i cui termini di validità risulterebbero scaduti... nonché dalle richieste di pagamento del canone cosiddetto di ‘mantenimento'e ad interrompere tutte le attività volte alla liberazione delle sepolture nei confronti degli utenti che rientrano nelle fattispecie sopra individuate, nelle more di un'auspicata individuazione di soluzioni all'attuale situazione di criticità».

La Ipogeo, rappresentata dall'avvocato Franco Americo Cirri, adesso chiama in causa il Comune di Latina, rappresentato dall'avvocato Francesco Cavalcanti, e la dirigente che firmò l'avviso, Angelica Vagnozzi. Non si sa quale potrà essere la decisione delle associazioni che avrebbero il diritto di intervenire in difesa dell'operato dell'ente, il quale, in fondo, agì seguendo in qualche modo il loro pressing. L'avviso della Vagnozzi giunse in un momento di alta tensione tra cittadini e società, un atto preso «per tranquillizzare gli utenti sul fatto che gli elenchi delle liberazioni dei loculi inviate all'Ente dal concessionario non saranno pubblicati sull'albo online fino al termine della rivisitazione del contratto». Una scelta arrivata, d'altro canto, dopo anni di discussioni, passati senza che si ponesse mai davvero mano alla convenzione siglata tra il gestore e l'amministrazione nel 2009. Solo pochi giorni fa, con atto di indirizzo, si è avviata la revisione. Il punto è che l'avviso di marzo riguarda i diritti già maturati dalla Ipogeo.