Stavano tentando di impossessarsi irregolarmente di un terreno all'interno del Consorzio San Lorenzo, ad Ardea, situato proprio a ridosso del mare, ma sono stati scoperti dalla Polizia Locale. E adesso, per tre persone di età compresa tra i 45 e i 75 anni, sono scattate le denunce.

L'operazione della Polizia Locale di Ardea è la conclusione di un'indagine iniziata lo scorso maggio, quando gli stessi agenti guidati dal comandante Sergio Ierace sono intervenuti su quello stesso terreno a seguito di una segnalazione. Nello specifico, si tratta di un terreno situato sul Lungomare delle Regioni, all'incrocio con via Liguria. Proprio da qui è giunta la segnalazione del posizionamento di un cottage, di oltre 30 metri quadrati. Immediato l'intervento degli agenti che, una volta individuato l'autore del posizionamento, lo invitavano ad una immediata rimozione del prefabbricato, naturalmente a seguito dell'accertata assenza di certificati per l'installazione del piccolo cottage in una zona sottoposta a vincolo, poiché a ridosso della spiaggia e dello stabilimento Torre Marina.

L'uomo ha rimosso il cottage, ma subito dopo ha rivendicato la proprietà del lotto, inviando agli uffici competenti e alla Polizia locale la documentazione che avrebbe dovuto attestare quanto preteso. Eppure, gli agenti hanno subito capito che qualcosa non andava in quei documenti. Immediato il confronto con l'Ufficio Tecnico del Comune di Ardea, il cui dirigente Emanuele Calcagni, insieme agli uffici coordinati, ha scoperto che in vero il terreno era il proseguimento della sede stradale del Lungomare delle Regioni. Nello stesso frangente, gli agenti che esaminavano gli altri documenti presentati dai sedicenti proprietari - autocertificazioni attestanti che dal 1990 sino al 2010 su tale terreno sarebbero stati eseguiti lavori di manutenzione finalizzate ad usucapire il predetto terreno - scoprivano che tali atti presentavano timbri difformi rispetto a quelli originali dell'amministrazione di Ardea, accertando inoltre altre difformità sulla registrazione degli stessi.

Da tutto ciò è scaturito l'intervento dello scorso 16 luglio, iniziativa preceduta da una nuova segnalazione: sul terreno su cui si stavano facendo gli accertamenti del caso veniva sostituito il recinto preesistente con un'altra recinzione in rete metallica elettrosaldata. Quest'ultimo fatto ha fugato ogni dubbio: si è trattato di un altro abuso su un'area sottoposta a vincolo, oltretutto ora totalmente chiusa. La Polizia Locale si è così recata nuovamente sul posto insieme al Comandante Ierace, chiamando sul posto coloro che avevano posizionato il recinto e chiuso l'area, procedendo così al sequestro della stessa.

Il tutto è avvenuto in un orario in cui diversi turisti erano in transito sul viale a ridosso del terreno, i quali hanno dovuto assistere alla scena in cui, uno dei tre uomini individuati quali falsi proprietari dell'area inveiva e urlava contro gli agenti, affermando che nulla di quanto detto dalla Polizia Locale fosse vero. Gli animi accesi hanno portato gli agenti a chiedere anche l'intervento di una pattuglia dei carabinieri della locale Tenenza, i quali sono rimasti sul posto fino a conclusione delle operazioni.  

Il sequestro eseguito è stato inviato alla Procura della Repubblica di Velletri, con tanto di documentazione attestante le attività svolte che hanno portato la Polizia Locale e denunciare i tre uomini per i reati di occupazione abusiva, violenza privata, minacce, falso, induzione in errore di Pubblici Ufficiali, e truffa. Verranno elevati inoltre tutti i verbali amministrativi previsti dal caso.

Le indagini proseguiranno in tutte le direzioni e non si escludono altri sequestri stante l'attenzione chiesta al Comandante Sergio Ierace dal Sindaco Mario Savarese, sensibile alle segnalazioni dei cittadini in materia.