E' una storia davvero terribile quella che arriva dalla città di Anzio, in special modo dalla periferia di Lavinio. A raccontarla, su un noto gruppo Facebook in cui si discute di quanto accade nel popoloso quartiere periferico neroniano, è stata Francesca, la proprietaria di una gattina che è stata vittima della scelleratezza umana. Qualcuno, infatti, ha pensato bene di spararle in bocca e di prenderla a calci e pugni: «Buonasera - ha evidenziato la donna un paio di giorni fa -, scrivo questo post per capire chi a ridotto la mia gatta in fin di vita. E' stata prima colpita da uno sparo alla bocca con una pistola a piombini e dopo picchiata in faccia. Se qualcuno ha visto qualcosa, per favore, parli: ve lo dico con il cuore in mano. La mia gatta è da giovedì notte che si trova al Pronto soccorso veterinario e da ieri sera alle 22 è in coma farmacologico. Questo episodio è successo in via Giovanni Basile a Lavinio».

Oggi è arrivato un aggiornamento: «La gatta oggi è semi cosciente e praticamente si alza e miagola - ha aggiunto la padrona -; l'unica cosa è che è troppo agitata. Adesso vedremo e vedranno i veterinari il da farsi e come reagisce perché ha una massa in testa. E non si saprà nulla finché questa massa non si stabilisce».

Sull'accaduto è arrivato anche il commento del deputato Maria Vittoria Brambilla, da sempre sensibile rispetto alle vicende del mondo animale: «Ferire in modo grave e senza alcuna motivazione un animale è un gesto ignobile che qualifica le persone che l'hanno compiuto con l'unica definizione possibile: criminali - ha affermato la presidentessa della LE.I.D.A.A. -. Anche se la situazione risulta molto grave ci auguriamo che possa riprendersi e che chi le ha fatto del male venga assicurato alla giustizia. Anche per questa ragione chiedo a governo e parlamento di discutere e approvare al più presto la mia proposta di legge costituzionale che, tra le molte rivendicazioni a tutela dei quattro zampe, chiede che essi vengano considerati come esseri senzienti e che la Repubblica ne promuova e garantisca la vita, la salute e un'esistenza compatibile con le loro caratteristiche etologiche».

Queste, infine, le parole di Cristina Valeri, presidentessa romana della Leidaa: «Come associazione animalista radicata sul territorio aiuteremo le autorità a raccogliere le giuste informazioni sull'accaduto: chi sa o ha visto qualcosa per favore aiuti ad individuare i colpevoli affinché questo atroce reato non rimanga impunito. Facciamo appello anche a tutte le scuole di qualsiasi grado di introdurre o aumentare l'educazione dei ragazzi all'ambiente e agli animali, è una necessità sempre più urgente».