Dopo aver ucciso la moglie, Calogero ha avuto tutta la lucidità per ricaricare il tamburo del suo revolver calibro .38 special che contiene 6 pallottole. Ne ha esplosi almeno sette di colpi. L'autopsia effettuata dalla dottoressa Cristina Setacci sulla donna di 45 anni uccisa dal marito ha infatti accertato che oltre ai tre colpi al torace, è stata raggiunta da altre due pallottole al fianco sinistro.
Sul muro di quella cucina nell'abitazione al civico 3 di via Chiascio a Fossignano però, c'è almeno un colpo che non avrebbe trapassato la donna. E così dopo il sesto sparo Calogero ha ricaricato per avere il colpo con cui suicidarsi e mettere fine anche alla sua vita. Forse lo aveva premeditato. Il movente ancora ignoto

L'aver esploso tutti i colpi a disposizione contro la donna con cui condivideva la vita da 27 anni denota una rabbia fortissima, quale sia però la "colpa" che l'uomo le rivolgeva, non è ancora dato saperlo.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri diretti dal tenente colonnello Riccardo Barbera, la coppia era affiatata, nessuna denuncia, nessuna richiesta di interventi presso la loro abitazione per liti degenerate, nessun accesso al pronto soccorso.
Ma i due sembra che abbiano cominciato a litigare a cena. Per cosa non si sa.
Poi in piena notte qualcosa ha aizzato di nuovo gli animi. Poco dopo le 3 il 48enne ha impugnato il revolver che deteneva per uso sportivo e lo ha scaricato contro la moglie.