In merito alle vicende in corso in queste ore legate all'accoglienza dei migranti arrivati da Lampedusa, segue nota del sindaco De Lillis.

"Ci siamo trovati nella condizione di dover superare perplessità che pure avevamo. Occorreva prendere delle decisioni in una situazione di emergenza e necessità. Noi ci siamo messi a disposizione - abbiamo fornito anche le brande su cui questi ragazzi hanno dormito -, li abbiamo accolti nonostante, come dicevo, le nostre perplessità (e il malcontento di una parte della popolazione) anche perché avevamo rassicurazioni sui controlli e sul fatto che si sarebbero garantite la sicurezza e la tranquillità di tutti. Dopodiché non è l'amministrazione comunale che può assumersi la responsabilità della vigilanza e dei controlli, non possedendone evidentemente gli strumenti".

"Ora, è vero che le forze dell'ordine sono riuscite celermente a riprendere 13 dei 18 ragazzi però, nella prosecuzione del dialogo tra le forze dello Stato e il Comune, si chiedono, con rispetto ma con forza, controlli e vigilanza efficaci che rispettino la comunità di cori e le sue esigenze di sicurezza, anche in virtù del fatto che questo luogo è stato scelto dalle forze dell'ordine proprio perché ritenuto più idoneo per un controllo efficiente. Noi ci siamo assunti le nostre responsabilità - anche perché rispondiamo a istituzioni superiori, come ministero dell'Interno e Prefettura - ma non possiamo da soli far fronte o rispondere di una situazione di questo tipo, è indispensabile che tutte le forze dello Stato, ciascuno per il proprio ruolo, si assuma le sue".

"Da questa esperienza, come ho avuto già modo di dire e ribadisco ora, risulta ancora una volta evidente che il tema dell'immigrazione non va sempre affrontato sull'onda dell'emergenza. Il territorio provinciale tutto deve attrezzarsi in modo strutturato e organizzato ed evitare nel futuro di coinvolgere sempre le stesse le comunità che si sono sempre dimostrate vocate al valore dell'accoglienza".

Nel corso della notte, 18 migranti trasferiti a Latina lo scorso 28 luglio ed attualmente ospitati presso un Cas di Cori - tutti già sottoposti a tampone orofaringeo e risultati negativi al "Covid-19" – si sono allontanati furtivamente dalla struttura, ove stavano proseguendo il periodo di sorveglianza fiduciaria.

Dalla prima ricostruzione dei fatti è emerso che gli stranieri - 17 tunisini e 1 egiziani, tra cui 5 minori e 2 donne - si sono allontanati intorno alla mezzanotte dopo aver scavalcato alla spicciolata un muro laterale dell'edificio ed eluso la sorveglianza da parte delle forze di polizia presenti sul posto, approfittando dell'oscurità.

Subito dopo aver avuto notizia dell'allontanamento il Questore, insieme con personale delle Volanti, della Digos, della Squadra Mobile e del Commissariato di Cisterna di Latina, ha diretto personalmente una battuta di ricerca ad ampio raggio nelle zone circostanti, che ha permesso di rintracciare 7 immigrati, trovati nascosti nella macchia delle campagne circostanti la stazione ferroviaria di Cisterna e lungo i binari.

E' stata quindi allertata la Polizia Ferroviaria, visto che i poliziotti erano impegnati nelle ricerche lungo i binari, ove probabilmente si nascondevano altri stranieri: si è reso quindi indispensabile far rallentare la marcia dei treni in transito per garantire la sicurezza e l'incolumità degli agenti e dei migranti.

Sono state altresì fornite ai poliziotti di Roma Termini le fotografie degli stranieri non ancora rintracciati, ritenendo plausibile che potessero aver preso il primo treno utile, delle ore 05:00, per Roma: lì, infatti, sono stati fermati altri 6 migranti, che verosimilmente avevano raggiunto a piedi Latina Scalo ove erano saliti a bordo treno per sottrarsi alla Polizia che li stava tallonando lungo la strada ferrata.

Proseguono incessantemente le ricerche degli altri 5 stranieri.

di: La Redazione