Torna dalla Grecia dopo una vacanza con gli amici, viene sottoposto al tampone e risulta negativo al Covid-19. Passa in casa della nonna, all'interno di un Consorzio ad Ardea; alla vigilia di Ferragosto, però, decide insieme alla famiglia di tornare a Roma per la quarantena volontaria. E' qui che si sottopone a un secondo tampone risultato positivo.
E' la storia di un ragazzo romano, sulla quale la polizia locale guidata dal comandante Sergio Ierace ha voluto fare chiarezza: «Il ragazzo, ospite della nonna in una abitazione nel Consorzio, al rientro dalla Grecia fu immediatamente sottoposto a tampone dalla Asl di Colleferro con prelievo eseguito direttamente sul pullman a tutti i rientrati. Il tampone in questione era negativo, ma il giovane, seguendo le indicazioni della Asl, ha iniziato immediatamente la quarantena volontaria trasferendosi a Roma, dove ha ripetuto il secondo tampone risultando positivo. Da quel momento ha continuato la quarantena sotto controllo della Asl unitamente a tutta la famiglia che in quel momento, anche se con le dovute precauzioni, aveva avuto già un contattato con il giovane. La polizia locale di Ardea ha eseguito tutti gli accertamenti contattando i protagonisti della vicenda e le Asl coinvolte nel caso, mantenendo il controllo della situazione anche con l'ausilio degli uomini preposti alla guardiania del Consorzio che hanno dato l'allarme, partecipando attivamente alle attività poste in essere dai Caschi Bianchi rutuli».
Queste, in particolare, le parole del comandante Ierace: «Non bisogna abbassare la guardia. Più volte mi sono trovato a evidenziare il fatto che bisogna fare ancora molta attenzione poiché il virus è tra noi e dobbiamo imparare a conviverci. A nulla serve creare allarmismi inutili che portano solo coloro che vivono tale malattia a essere vittime due volte portandoli a essere esorcizzati dai conoscenti come se fossero colpevoli del loro contagio. È avvenuto anche nel corso dell'assistenza prestata dal mio personale nel corso del lungo lockdown che appare ora lontano, ma che è stato vissuto solo pochi mesi fa. Il distanziamento sociale, evitare assembramenti e l'uso della mascherina, peraltro ora rafforzato dall'ultimo decreto che ne prevede l'obbligo dalle 18 alle 6 nei luoghi pubblici, sono sicuramente precauzioni che unitamente a lavarsi spesso le mani ed evitare di toccare con le stesse bocca e occhi, rendono difficile il contagio, ma non impossibile. Quindi chiedo a tutti di attuare tutte le precauzioni utili ad evitare un sicuro contagio e di informare, così come in parte già sta avvenendo, le forze dell'ordine circa l'eventuale conoscenza di fatti che sono sicuramente già noti e trattati dalla Asl competente. Ciò al fine di poter permettere ulteriori verifiche e controlli volti all'osservanza delle quarantene e delle altre prescrizioni eventualmente dettate ai soggetti colpiti da virus».