L'attesa e l'emozione sono palpabili. E lo dimostrano l'impegno dei volontari e la curiosità dei bagnanti.
In queste ore, infatti, è prevista la possibile schiusa delle uova che la tartaruga Caretta-Caretta ha deposto lo scorso 22 giugno sulla spiaggia di Torvajanica (Pomezia), nei pressi del passaggio a mare numero 32, sul Lungomare delle Sirene. Gli esperti di Tartalazio (la Rete regionale per il recupero e monitoraggio della Caretta Caretta) avevano stimato proprio nel periodo compreso fra il 13 e il 19 agosto la probabile nascita delle piccole tartarughe. E per questo motivo, proprio dai giorni scorsi, il sito è monitorato e sorvegliato 24 ore su 24 per non mancare a un possibile evento di portata straordinaria, ma anche per tutelare il nido stesso.
Di tutto questo, e di altro ancora, abbiamo parlato con Luca Marini, coordinatore della rete TartaLazio.
«Circa venti giorni fa abbiamo calcolato la temperatura media del nido, riuscendo a fissare una data per la presunta schiusa delle uova. Da una settimana abbiamo anche allestito un campo base per la sorveglianza h24. Ci sono volontari che controllano l'area soprattutto di notte, mentre di giorno forniscono indicazioni ai ‘curiosi'. La sorveglianza serale è notturna è fondamentale, in quanto dal tramonto in poi i piccoli potrebbero uscire da un momento all'altro, anche se non è possibile sapere in anticipo come e se nasceranno. Posso garantire, però, che a Torvajanica ci sono condizioni ottimali per il nido e se i piccoli dovessero nascere saremmo di fronte a un evento eccezionale. Basti pensare che la schiusa potrebbe durare anche alcune notti».
Dal 1996 al 2019, infatti, le Caretta-Caretta hanno nidificato solo quattro volte nel Lazio: a Nettuno, ad Ardea, a Ventotene e a Montalto di Castro; solo in quest'ultima località alcuni piccoli sono nati. Quest'anno, invece, i nidi sono già cinque: oltre a Torvajanica, ci sono Santa Severa, Cerveteri, Fondi e ancora Ventotene.
Proprio il carattere straordinario dell'evento sta portando attenzione e positività attorno al nido: «I bagnanti sono contenti, ma anche gentili e corretti. Si fermano, parlano e spesso quasi ‘custodiscono' il nido. A Ferragosto, nonostante la movida, tutti hanno rispettato le regole e attorno al nido c'è stata tranquillità. Ci preme ringraziare - ha aggiunto Marini - il vicino stabilimento ‘Bora Bora' per l'aiuto concesso, ma anche tutti i volontari, in primis i ragazzi di ‘Sea Shepherd' e delle altre associazioni che collaborano con noi. Tutti sono entusiasti e sempre presenti, anche con turni notturni pesanti».
Ora, dunque, non resta che attendere e sperare: «Se le uova si schiuderanno - ha aggiunto Marini - monitoreremo il sito per altri due o tre giorni rispetto all'ultima nascita. In più, in qualsiasi caso cercheremo di prelevare del materiale da inviare all'Istituto Zooprofilattico. Riteniamo, infatti, che le tartarughe marine che depongono uova nel Lazio, ma anche in Toscana, siano delle esploratrici: nel caso di Torvajanica, l'esemplare è stato piuttosto saggio, entrando molto all'interno della spiaggia, col nido che di fatto è inviolato».