Diossina nel range previsto dalla normativa, benzo(a)pirene inferiore alla media annuale e valori di pcb inferiori a quelli registrati durante l'incendio della Eco-X a Pomezia e della Loas ad Aprilia.

Sono questi, in estrema sintesi, i risultati dei primi monitoraggi dell'aria effettuati dall'Arpa Lazio in via di Valle Caia, nei pressi dei capannoni di "Punto Gomme" distrutti dall'incendio del 20 agosto scorso.

Il monitoraggio, lo ricordiamo, è stato attivato attorno alle 13 di giovedì e il campionatore è stato posizionato a distanza di circa 200 metri dal luogo dell'incendio. L'inquinamento, ovviamente, è stato rilevato, ma i dati non sono "imponenti" come quelli registrati nei pressi della Loas di Aprilia, dove a distanza di due settimane dal rogo il valore della diossina è ancora (seppur di poco) fuori norma.

Proprio per quanto riguarda la diossina, il dato registrato è di 0,18 picogrammi su metro cubo d'aria (il valore tollerabile fissato dall'Oms è compreso fra 0,1 e 0,3); il dato sul benzo(a)pirene, invece, vede 0,32 nanogrammi su metro cubo d'aria (valore medio annuale 1), mentre il dato sui pcb ha dato come risultato 268 picogrammi su metro cubo d'aria. In questo caso, vale la pena evidenziarlo, non esiste un valore di riferimento, ma il dato è più basso di quello registrato a Pomezia nel 2017 e ad Aprilia nei giorni scorsi.

Proseguono gli accertamenti nell'area di "Punto Gomme", ossia la serie di capannoni distrutti da un incendio ieri notte in via di Valle Caia, alla periferia di Ardea, nei pressi dei confini con Pomezia e Aprilia.
Le indagini sono condotte dai carabinieri della Tenenza di Ardea e della Compagnia di Anzio - coordinati dal capitano Giulio Pisani.

Da ore nella zona le forze dell'ordine sono presenti accanto ai vigili del fuoco che stanno mettendo in sicurezza la zona, al fine di scongiurare nuovi focolai: ricordiamo, infatti, che a bruciare sono stati migliaia e migliaia di pneumatici, stoccati in un'area grande seimila metri quadrati e composta da sei capannoni (ce ne sono anche altri due di diverse attività, risparmiati dalle fiamme).

Seppure le cause siano ancora da accertare, la pista dolosa resta quella maggiormente battuta, anche perché non si esclude che i focolai possano essere stati diversi e contemporanei.

I carabinieri, ma anche la polizia locale, stanno acquisendo le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nell'area e in attività vicine.

In attesa di conoscere i risultati delle analisi dell'aria effettuate dall'Arpa Lazio, la zona pare sia stata sottoposta a sequestro da parte della Municipale sia per mantenere lo stato dei luoghi che per garantire il prosieguo delle indagini, anche relativamente alle autorizzazioni della struttura e alle verifiche sugli impianti antincendio.

di: Francesco Marzoli