Quindici uova piccolissime, anziché le novanta previste. Una camera di deposizione più piccola del normale. E, purtroppo, uova tristemente vuote. 

E' questo quanto emerso dall'ispezione del nido di tartaruga che si trovava sulla spiaggia di Torvajanica (Pomezia) nei pressi dello stabilimento "Bora Bora", lungo la spiaggia libera adiacente. Nella notte, infatti, il personale di TartaLazio -  la Rete della Regione Lazio che si occupa della tutela delle tartarughe marine e che ha seguito fin dal primo momento tutte le operazioni di messa in sicurezza e gestione del nido -, ha deciso, sotto il coordinamento dell'Istituto Anton Dohrn di Napoli, di ispezionare la camera di deposizione per valutare il da farsi, alla luce del fatto che dopo 64 giorni ancora non c'era traccia di nascite. 

«Le premesse per un successo c'erano tutte - hanno fatto sapere da TartaLazio -. Eppure, nonostante fosse passata una settimana dalla data prevista per la schiusa, nessun segno annunciava l'uscita dei neonati. A quel punto era necessario intervenire per vedere se le uova avessero qualche problema o se fosse opportuno continuare nell'attesa. In piena notte, per evitare il caldo che avrebbe potuto danneggiare le uova o i piccoli, e utilizzando solo luci rosse, che i rettili non percepiscono, si è così avviata l'ispezione. E qui purtroppo è arrivata la sorpresa che nessuno si aspettava. La camera di deposizione era di dimensioni inferiori alla norma e conteneva non più di una quindicina di uova (di solito sono tra 80 e 100), molte delle quali piccolissime e tutte inesorabilmente vuote. La cosa è assolutamente sorprendente ed è giustificabile solo con l'infertilità delle uova deposte da mamma tartaruga, un evento rarissimo e del tutto imprevedibile, tanto che anche dall'Anton Dohrn hanno manifestato la propria sorpresa  per il fenomeno, più unico che raro. Le uova sono state raccolte e trasportate all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana per le indagini del caso».

Di conseguenza, il triste risultato «è imputabile esclusivamente alle condizioni della madre e non a situazioni locali. Sarà molto interessante cercare di capire quali problematiche hanno impedito alle uova di essere fecondate».

Sono davvero le ore decisive, a Torvajanica (Pomezia) per la possibile schiusa delle uova deposte da una tartaruga marina il 22 giugno scorso sulla spiaggia libera del Lungomare delle Sirene, nei pressi dello stabilimento "Bora Bora". 

Proprio per questo motivo e data l'eccezionalità dell'evento, tutti potranno seguire praticamente dal vivo quanto accadrà.

Come? Lo ha spiegato sui Social network il sindaco di Pomezia, Adriano Zuccalà, evidenziando l'impegno di Sea Sheperd Italia, che insieme ai ragazzi della rete TartaLazio sta monitorando il nido.

«Hai mai visto nascere una tartaruga? Se la risposta è no, questa potrebbe essere la tua prima volta - ha scritto il sindaco -. Sea Shepherd, che insieme a TartaLazio sta monitorando h24 il nido in attesa dei segnali che indicano l'imminente schiusa, trasmetterà in diretta l'emersione delle tartarughe attraverso il canale YouTube https://www.youtube.com/SeaShepherdItalia. Sui canali Facebook e Instagram @seashepherditalia sarà annunciata la schiusa del nido a cui potrai assistere in diretta».

di: Francesco Marzoli

L'attesa e l'emozione sono palpabili. E lo dimostrano l'impegno dei volontari e la curiosità dei bagnanti.

In queste ore, infatti, è prevista la possibile schiusa delle uova che la tartaruga Caretta-Caretta ha deposto lo scorso 22 giugno sulla spiaggia di Torvajanica (Pomezia), nei pressi del passaggio a mare numero 32, sul Lungomare delle Sirene. Gli esperti di Tartalazio (la Rete regionale per il recupero e monitoraggio della Caretta Caretta) avevano stimato proprio nel periodo compreso fra il 13 e il 19 agosto la probabile nascita delle piccole tartarughe. E per questo motivo, proprio dai giorni scorsi, il sito è monitorato e sorvegliato 24 ore su 24 per non mancare a un possibile evento di portata straordinaria, ma anche per tutelare il nido stesso.

Di tutto questo, e di altro ancora, abbiamo parlato con Luca Marini, coordinatore della rete TartaLazio.

«Circa venti giorni fa abbiamo calcolato la temperatura media del nido, riuscendo a fissare una data per la presunta schiusa delle uova. Da una settimana abbiamo anche allestito un campo base per la sorveglianza h24. Ci sono volontari che controllano l'area soprattutto di notte, mentre di giorno forniscono indicazioni ai ‘curiosi'. La sorveglianza serale è notturna è fondamentale, in quanto dal tramonto in poi i piccoli potrebbero uscire da un momento all'altro, anche se non è possibile sapere in anticipo come e se nasceranno. Posso garantire, però, che a Torvajanica ci sono condizioni ottimali per il nido e se i piccoli dovessero nascere saremmo di fronte a un evento eccezionale. Basti pensare che la schiusa potrebbe durare anche alcune notti».

Dal 1996 al 2019, infatti, le Caretta-Caretta hanno nidificato solo quattro volte nel Lazio: a Nettuno, ad Ardea, a Ventotene e a Montalto di Castro; solo in quest'ultima località alcuni piccoli sono nati. Quest'anno, invece, i nidi sono già cinque: oltre a Torvajanica, ci sono Santa Severa, Cerveteri, Fondi e ancora Ventotene.

Proprio il carattere straordinario dell'evento sta portando attenzione e positività attorno al nido: «I bagnanti sono contenti, ma anche gentili e corretti. Si fermano, parlano e spesso quasi ‘custodiscono' il nido. A Ferragosto, nonostante la movida, tutti hanno rispettato le regole e attorno al nido c'è stata tranquillità. Ci preme ringraziare - ha aggiunto Marini - il vicino stabilimento ‘Bora Bora' per l'aiuto concesso, ma anche tutti i volontari, in primis i ragazzi di ‘Sea Shepherd' e delle altre associazioni che collaborano con noi. Tutti sono entusiasti e sempre presenti, anche con turni notturni pesanti».

Ora, dunque, non resta che attendere e sperare: «Se le uova si schiuderanno - ha aggiunto Marini - monitoreremo il sito per altri due o tre giorni rispetto all'ultima nascita. In più, in qualsiasi caso cercheremo di prelevare del materiale da inviare all'Istituto Zooprofilattico. Riteniamo, infatti, che le tartarughe marine che depongono uova nel Lazio, ma anche in Toscana, siano delle esploratrici: nel caso di Torvajanica, l'esemplare è stato piuttosto saggio, entrando molto all'interno della spiaggia, col nido che di fatto è inviolato».

di: Francesco Marzoli