Una bruttissima immagine da vedere per coloro che ieri mattina si sono recati presso il promontorio di Gianola. Dall'alto si poteva infatti notare in mare una lunga scia di schiuma marrone in acqua. Un fenomeno che si è verificato nel tratto davanti all'area protetta, ma ai confini dei due litorali di Santo Janni e di Scauri, frequentati da molti bagnanti in questo periodo.
Immediatamente è stata allertata la Capitaneria di porto che ha provveduto a fare dei prelievi per capire le cause di quanto accaduto. Sul fatto è intervenuta Maria Rita Manzo dell'Associazione Barba di Giove: «Abbiamo assistito ad un fenomeno di inquinamento marino di grandi dimensioni: una scia lunga e consistente giallastra, che sembrava provenire dal lato est. Attendiamo gli esiti delle analisi per capirne la causa, ma ciò che impressiona è soprattutto l'entità. Un fatto che preoccupa per la salute del nostro mare e del nostro Golfo». Quanto si è verificato, per la Manzo, è una chiara testimonianza che c'è urgenza di avviare interventi forti e determinati in ambito ambientale: «Tassello importante in questa direzione è la realizzazione dell'area sensibile». Da qui un appello alla Regione Lazio «affinchè voglia finanziare la realizzazione dell'area sensibile, nel rispetto della delibera regionale del 2010». Ma non solo. Altre le strategie da adottare subito. «Sarà altresì interessante riavviare rapporti istituzionali con la regione Campania, per dare inizio ad una interlocuzione seria ed orientata ad una politica di disinquinamento congiunta. E questo al di là delle ragioni che hanno determinato il fenomeno a Gianola». Interventi urgenti perchè «nessuna politica di rilancio della città e del turismo del nostro comprensorio può prescindere dalla pianificazione di un lavoro in campo ambientale ed in particolare dell'ecosistema marino. Il fenomeno di stamattina (ieri, ndr) sia stimolo alla messa in campo di un'azione determinante. Un raccordo con la Regione Lazio e un intervento politico amministrativo: un'urgenza non più rinviabile».